Nuvole lievi e cotonose basse a cumuli Risacca che si frange con un suo intimo ritmo e il sussurrare della brezza
Lontano, all'orizzonte una linea seghettata d'aspre montagne innevate brilla nel sole
Grandi ombrelloni di foglie di palma intrecciate gettano ombre ovoidali sulla sabbia
Gabbiani si levano alti in volo e poi ricadono
Piccioni becchettano
Un cane bianco dorme gettato di fianco, confidente di non patire alcun affronto
Il sole mi riscalda pelle e cuore e sangue e ossa, come fossi una lucertola
Il suono ciclico del mare che rompe a riva mi parla di viaggi in terre lontane, di tristezza, di abbandoni e ritorni, e dell'eterno giro della ruota della vita e del quotidiano morire racchiuso nel vivere
Perdermi vorrei in quell'orizzonte lontano
Ne sarei inebriato Ma vincolato come sono ad invisibili catene posso soltanto sognare il sogno del mondo e le vie dei canti
Quando uno comincia qualcosa, non è che lo sa esattamente, dove andrà a finire. Comincia per gioco, perchè ne ha voglia, perchè gli sembra che sia la cosa giusta da fare, insomma, senza un motivo particolare - tutte le cose, mi sembra, nella vita cominciano così. Poi di colpo ti guardi attorno e capisci che hai fatto un sacco di strada per arrivare proprio lì, in quel preciso istante a fare quella precisa cosa dalla quale dipende un bel po' della tua vita futura. (Simona Vinci)
Pavoni camminavano/ sotto gli alberi della notte/nella luce perduta/ della luna/ quando uscii fuori/ in cerca d'amore/ quella notte// Un colombo pigolava in colombaia// Una campana suonò due volte/ una per la nascita/ e una per la morte/ dell'amore/ quella notte (Lawrence Ferlinghetti) La sofferenza è la pietra molare su cui affilare la propria identità(Valerio Magrelli)
Sono medico, con specializzazione in Psichiatria nel cui ambito mi sono orientato soprattutto alla pratica della psicoterapia. Dal 2006, sono anche giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine dei giornalisti della Sicilia.
Ho praticato numerosi sport tra i quali il canottaggio e la canoa agonistici.
Dal 1988, ho cominciato a praticare la corsa amatoriale sulle lunghe distanze: dopo il mio "battesimo" di corsa con la "classica" e mitica Maratona di New York nel 1988, ho partecipato, concludendole, a più di 200 gare tra maratone ed ultramaratone. Sono figlio del giornalista siciliano Francesco Crispi, prematuramente scomparso nella sciagura aerea di Punta Raisi, e nel blog che ho appena avviato "Francesco Crispi. Chi era" intendo riversare tutte le conoscenze e i materiali documentari relativi a mio padre e alle sue opere che, purtroppo, allo stato attuale, non hanno mai avuto nella rete, sinora, alcuna visibilità.
Per contatti e per l'invio di materiali aneddotici e documenti pertinenti riguardanti mio padre e le sue attività giornalistiche,
il mio indirizzo mail è il seguente: maurizio.crispi@gmail.com
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