Ho scritto questo riflessioni alcuni fa.
Una sequoia gigante della California
dopo tremila e cinquecento anni sta per morire,
avvelenata dalle piogge acide,
il legno ormai inaridito incapace
di trarre linfa vitale dalla madre terra
La sua vita,
nel tempo dell'universo,
non è niente più che l'istante
in cui si consuma il battito d'ali d'una farfalla o d'un colibrì
In confronto
alla sia pur breve esistenza della sequoia gigante
i nostri amori durano soltanto un attimo,
per spegnersi subito dopo
come l'esile fiammella estinta
da una corrente d'aria
Accettando la legge ineluttabile dell'impermanenza,
non rimane altro da fare
che cercare di godere
del troppo breve intervallo
che separa l'alba d’un amore dal suo crepuscolo
Sempre, troppo presto giungerà la fine
Del tempo che è stato dato,
assieme,
potremo soltanto dire grazie
Sono saltate fuori dal mio PC nel corso di una ricerca di altri documenti.
Mi pare che queste parole abbiano resistito alle contingenze temporali e che abbiano tuttora una certa validità.
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