Dune e vento
Sole e onde
Nuvole veleggianti
Rondini volteggiano
gabbiani planano
Piccole particelle di mica
brillano come scaglie d'oro
nel manto di sabbia
Nella notte serpenti
son passati strisciando
lasciando delle tracce sinuose
Uccelli della macchia
hanno becchettato qua e là
e si vedono ancora le loro impronte,
non ancora cancellate,
mescolarsi a quelle rettiliane
La gariga è intorno a me
con il suo silenzio pulsante:
canne, lecci bassi,
ogliastri contorti, arbusti aromatici
Sentiero di terra morbida
umido sotto i piedi scalzi
dov'è la crescita rigogliosa del canneto
Ronzio di insetti
che volano nell'aria
Fogliame vibrante nel vento
Sterco di cavallo sparso qua e là,
ormai ridotto allo stato primigenio
di paglia secca e polvere
Ma sto attento eguale a non calpestarlo
timoroso delle spore del tetano
La percezione del ritmo cadenzato dei passi,
è come un metronomo interiorizzato
Sudore che cola dalla fronte
e tra le scapole
Non un anima viva attorno
Potrei essere il primo uomo creato
E ringrazio di poter vivere nella solitudine
questo momento di inebriante felicità
Via dal clamore,
via dalla pazza folla
Sole e onde
Nuvole veleggianti
Rondini volteggiano
gabbiani planano
Piccole particelle di mica
brillano come scaglie d'oro
nel manto di sabbia
Nella notte serpenti
son passati strisciando
lasciando delle tracce sinuose
Uccelli della macchia
hanno becchettato qua e là
e si vedono ancora le loro impronte,
non ancora cancellate,
mescolarsi a quelle rettiliane
La gariga è intorno a me
con il suo silenzio pulsante:
canne, lecci bassi,
ogliastri contorti, arbusti aromatici
Sentiero di terra morbida
umido sotto i piedi scalzi
dov'è la crescita rigogliosa del canneto
Ronzio di insetti
che volano nell'aria
Fogliame vibrante nel vento
Sterco di cavallo sparso qua e là,
ormai ridotto allo stato primigenio
di paglia secca e polvere
Ma sto attento eguale a non calpestarlo
timoroso delle spore del tetano
La percezione del ritmo cadenzato dei passi,
è come un metronomo interiorizzato
Sudore che cola dalla fronte
e tra le scapole
Non un anima viva attorno
Potrei essere il primo uomo creato
E ringrazio di poter vivere nella solitudine
questo momento di inebriante felicità
Via dal clamore,
via dalla pazza folla
Leggendoti mi sono venuti in mente alcuni brani disseminati nel Piccolo Principe. Te li trascrivo senza un ordine ma solo con la traccia dei miei ricordi che comunque hanno un significato :
RispondiElimina…il Piccolo Principe : “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”... “Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore"
la volpe: “Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.” “Ci guadagno il colore del grano”.
Mai come in questo momento maurizio le tue parole mi toccano profondamente, forse perché la solitudine ci accompagna in tutta la vita mentre cerchiamo, costantemente, di contrapporne una vita piena di relazioni, affannata di azioni, tentando di placarne l’immagine come vissuto negativo.
Invece, a volte, fa germogliare delle emozioni di felicità come è accaduto a te, e nel comunicarcele ci hai fatto un grande dono di condivisione.
E' vero... in fondo la felicità non può essere continuamente cercata, perchè c'è, e sono i momenti in cui ci spogliamo di tutto, di tutti i nostri egoismi, ri-spalanchiamo gli occhi e camminiamo, o corriamo, verso noi stessi...