L'altro giorno mi sono imbattuto in uno strano ritrovamento. Si trattava di una strana rosa blu, spiccata dal gambo e abbandonata sul cemento del marciapiede, dove giaceva semicalpestata e offesa.
L'ho raccattata, chiedendomi, se non fosse una rosa mutante o il prodotto di una mutazione genetica volutamente indotta. Ho fatto, spinto dalla curiosità una veloce ricerca in internet e questo è quello che ho trovato.
L'ho raccattata, chiedendomi, se non fosse una rosa mutante o il prodotto di una mutazione genetica volutamente indotta. Ho fatto, spinto dalla curiosità una veloce ricerca in internet e questo è quello che ho trovato.
MA ESISTONO LE ROSE BLU? (da http://www.compagniadelgiardinaggio.it)
Le rose blu non esistono in natura, come non esistono dalie, crisantemi o peonie blu; ma allora perché si sente tanto parlare di "rose blu" offerte in dono, regolarmente acquistate dai fiorai? La risposta è che le cosiddette "rose blu" che si possono acquistare recise in negozio, non sono altro che rose bianche immerse in una soluzione colorante, o semplicemente spruzzate con uno spray color azzurro.
Questo accade non solo per le rose, ma anche per i crisantemi, che vengono spesso spruzzati di azzurro o di verde durante il periodo di Tutti i Santi. A dire il vero ci si sorprende non poco di come per molti questo effetto – visibilmente artificiale – risulti invece "naturale", al punto di indurli a credere che esistano effettivamente delle varietà di rose color blu cobalto.
Confesso a cuore aperto di avere una forte avversione per questo tipo di trattamento riservato ai fiori, che dovrebbero essere accettati con i colori che hanno o che l'ibridazione gli regala, e non a tutti i costi trasformati in qualcosa che non sono e che è estraneo alla loro natura. Sotto il segno del consumismo, per molti una rosa blu è una curiosità, una rarità, un regalo più costoso e quindi più prezioso, ma purtroppo non è così: una rosa blu finta è peggio di qualsiasi rosa vera, anche di un colore insignificante, persino se un po' sgualcita, bucherellata e spampanata.
Le rose contengono quelle molecole, i delfinidi , che danno ai fiori colorazioni azzurre o celesti, ma a livello "sopito", per cui non sarà mai possibile ottenere per ibridazione una Rosa di colore azzurro pieno. Nel 2004, dopo 14 anni di ricerche, la Florigene di Melbourne è riuscita a produrre la prima “rosa blu” con le tecniche dell'ingegneria genetica.
Questa Rosa OGM è verrà introdotta sul mercato giapponese nel 2009. La Florigene, ditta giapponese del Suntory Group, con sede in Australia, era già famosa nel campo della creazione di nuovi ibridi geneticamente modificati per aver introdotto i garofani blu della serie 'Moon' (commercializzati in Europa dal 2007).
In quel caso, dicono gli esperti, è stato piuttosto semplice introdurre il gene del colore azzurro all'interno del DNA di un fiore che ne è privo, mentre molto più difficile è stato ottenere una “rosa blu” che tendesse al cobalto, poiché le rose possiedono già la molecola del colore azzurro (un enzima chiamato Delfidina, come i Delphinium), ma nelle rose questo enzima si rivela poco efficiente.
La creazione della Rosa blu (da hypography.com) I ricercatori australiani sono riusciti ad aumentare nei petali delle rose la concentrazione di Delfidina, un pigmento estratto dalle pansè. La difficoltà di questo processo sono state aumentate dalle alte percentuali di Ph. La Florigene fa sapere che i risultati sono incoraggianti e che si tenderà ad ottenere nuove varietà più pallide ed ancora più azzurre. Per ora le rose azzurre potranno essere solo importate in Italia, sicuramente a prezzi non economici.
Ai posteri l'ardua sentenza sull'utilità. Ma – ci domandiamo – siamo poi sicuri che una rosa azzurra ci piaccia davvero?
Non è che cerchiamo soltanto di soddisfare la nostra brama di assoggettare la Natura, di possedere tutto in mille versioni di colore? È certo che una rosa blu sarebbe un grosso affare per il mercato delle rose da taglio: se consideriamo che all'inizio del 1800 fu promesso un premio di 1000 sterline per chi riuscisse ad ibridare una dalia blu, ci rendiamo conto di che tipo di cifre ruotino attorno al mercato delle novità da fiorista.
Proprio in virtù di questo, ma anche del genuino entusiasmo e della sana curiosità di molti ibridatori (nonché dell'incessante lavorio della Natura), esistono moltissime Rose che hanno delle tonalità che si avvicinano molto al malva, al lavanda, al viola ed al porpora.
La rosa blu esiste e questa ne è la prova! Studio da qualche anno con il professor ferranti,vi assicuro una mente eccelsa!http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/11/10/949900-italiana_prima_rosa_biotech.shtml
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