giovedì 16 aprile 2009

Palermo: i nuovi barbari e quel che resta della notte...


Mi capita spesso di girare la mattina presto, alle prime luci dell'alba, dopo le notti brave dei giovani rampanti palermitani tra drinkerie, pub e locali di vari genere, tutti accomunati dal fatto che l'alcool vi scorre a fiumi.
Al mattino, gli spazi antistanti e le vicine aree adibite a parcheggio - alias piazze - sono stravolti da un triste panorama di "macerie" della notte.
Bicchieri di plastica, lattine vuote, pacchetti di sigarette accartocciati, bottiglie di birra, chiazze di vomito, incarti di pasticceria e cornetterie varie, e residui di cibo
Per non parlare dei danni arrecati ad alcuni elementi dell'arredo urbano, quali le panchine o le palizzate di legno nelle ville pubbliche e perfino i telefoni pubblici.
Nulla si salva. Una desolazione, davvero.
Mi duole il cuore, mentre cammino e osservo.
E' come osservare ciò che rimane del passaggio di un branco di cavallette o di una calata di barbari vocianti e distruttori.
Mi duole il cuore, mentre cammino e osservo.
E' come osservare ciò che rimane del passaggio di un branco di cavallette o di una calata di barbari vocianti e distruttori.
Se si dovesse immaginare l'apocalisse prossima ventura, questo potrebbe essere uno dei modi per rappresentarsela.
Sarebbe più bello se da parte di tutti, se nza per questo dovere rinunciare al proprio modo di intendere il divertimento, ci fosse un maggiore rispetto per gli altri e per l'ambiente.
Ciò che colpisce è l'assoluta e totale noncuranza nell'abbandonare le proprie scorie a terra, senza minimamente curarsi del loro possibile destino e anche questa totale incuria della cosa pubblica.
L'assenza di ogni forma di senso civico da parte di individui che si ritengono l'espressione avanzata di un alto livello di civilizzazione e che invece altro non sono che i rappresentanti di punta della involuzione della nostra organizzazione sociale.

Se si dovesse immaginare l'apocalisse prossima ventura, proprio questo potrebbe essere uno dei modi più efficaci per rappresentarsela.
Sarebbe più bello se da parte di tutti, senza per questo dovere rinunciare al proprio modo di intendere il divertimento, ci fosse un maggiore rispetto per gli altri e per l'ambiente, quell'ambiente in cui peraltro si vive e si trascorre del tempo.
Ciò che colpisce è l'assoluta e totale noncuranza nell'abbandonare le proprie scorie a terra, senza minimamente curarsi del loro possibile destino e anche questa totale incuria della cosa pubblica. Il che poi esprime anche una mancanza di rispetto e considerazione per se stessi.
Ciò che colpisce è in definitiva l'assenza di ogni forma di senso civico da parte di individui che si ritengono l'espressione avanzata di un alto livello di civilizzazione e che invece altro non sono che i rappresentanti di punta dell'involuzione della nostra organizzazione sociale.




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