mercoledì 20 maggio 2009

Votazioni europee 2009: la solita squallida parata


Tempo di elezioni e, con il dovuto anticipo, siamo stati bombardati dal tormentone della solita squallida parata di personaggi - sempre gli stessi, perchè anche gli emergenti si sono fatti con lo stampo di quelli che li hanno preceduti nella via maestra della politica - smaglianti e tirati a lucido.
Sono un'autentica ossessione questi volti che ti guardano dall'alto di mega-poster, strategicamente collocati ed accaparrati, dalla pubblicità ambulante sulle fiancate degli autobus, dai "santini" sparsi a pioggia sulle pavimentazioni stradali e dalle affiche incollate strato su strato sui muri, alcune in regola con le tasse comunali, la più parte abusive.
Insomma, la realizzazione dell'onnipresenza, la ridondanza di volti tutti eguali, tutti egualmente detestabili, la ripetizione ossessiva ed iterativa della stessa vacuità.
Volti truccati (con tutti gli artifici che la tecnica del ritocco fotografico digitale oggi consente), denti di un candido abbacinante, bocche dischiuse in sorrisi da squalo, occhi che, il più delle volte, non sorridono, che rimangono freddi, lasciando un sorriso falso sulla bocca stirata ad arte.
Oppure alcuni giocano sporco, tirando fuori dal proprio archivio vecchie foto "the way they were" che, sottoposte ad analoghi trattamenti digitali, offrono delle immagini smaglianti, patinate, da rivista di gran moda: disgustoso!
Non parliamo poi degli slogan che fanno da contorno all'immagine: il messaggio deve essere semplice, incisivo, diretto.
Non è più necessario che faccia riferimento a idee e contenuti: l'importante è che "acchiappi" l'utente con la suggestione, facendo leva sui suoi desideri latenti, sui suoi bisogni, sulle sue esigenze di identificazione con cavalli vincenti, sulla sua brama (perennemente frustrata) di successo e soldi. Sono uomini e donne che, come puttane, vendono spudoratamente se stessi, cercando di catturare il maggior numero di acquirenti ciascuno con l'offerta del proprio prodotto scintillante e dei megaposter, con cui vie e piazze sono colonizzati, che - più di ogni cosa - sono l'equivalente della vetrina delle puttane come si trovano nel quartiere a luci rosse di Amsterdam.
Poi, se li vedi nella realtà, questi stessi personaggi ti fanno stringere il cuore per quanto appaiono meschini ed insulsi. Ti chiedi, quando ne incontri uno in carne ed ossa, "Ma è proprio quello della propaganda elettorale? Ma è davvero irriconoscibile!", quando ti rendi conto che la pelle del volto non è levigata come era sembrato, il volto irregolare, denti poi non così smaglianti che lasciano supporre un alito pesante, pancetta flaccida e postura cadente, un corpo appesantito e volgare.
I politici - e parlo in generale - sono un esempio di pubblicità per se stessi mendace ed ingannevole, sia quelli già "arrivati", sia quelli in ascesa.
Vederli così esposti, senza alcun ritegno, mi fa rivoltare lo stomaco.
E ogni volta è peggio, perchè aumentano tracotanza, ignoranza e insulsaggine.
Vorrei che questo periodo di campagna elettorale, che avvelena l'ambiente con questo massiccio inquinamento di immagini e slogan, finisca al più presto.
Purtroppo ha fatto scuola il nostro leader maximo, con il suo corteo di veline e di "velini".
Lui è la prova vivente che, se si sa vendere bene la propria immagine, di strada nella vita se ne fa davvero tanta.
Lui ha fatto valere la lezione che si è vincenti non per le proprie idee e per la propria capacità di realizzarle, ma se si hanno molti soldi e se si ha la capacità di farne ancora tanti in più.
Lui, purtroppo, per tanta gente che stenta ad arrivare alla fine del mese è un mito.
Il mito dell'uomo che riesce nei suoi intenti e che ottiene ciò che vuole.
Per questo, di questi soggetti e di questo modo di far politica (ma è politica?) non potremo liberarcerne tanto facilmente.
Per capire bene questi aspetti occorre leggere e rileggere l'attenta analisi di Marco Belpoliti (Il corpo del capo, Guanda, 2009).

Per salvarci da questo abisso, ci vorrebbero più humour, più capacità di vedere le cose con ironia, ma soprattutto una profondità di idee e di pensiero e di intenti che vada bene al di là del semplice opportunismo carrieristico.
Persino Totò nei panni di Antonio La Trippa è più accattivante dei nostri candidati contemporanei...

Clicca sulla foto di Totò-Antonio La Trippa per vedere il filmato...


Nessun commento:

Posta un commento

Creative Commons License
Frammenti by Maurizio Crispi is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at maurcrispi.blogspot.com.