Sul muretto di contenimento d'una delle rampe della Scala Vecchia che sale a Monte Pellegrino (Palermo), a pochi passi dalla prima cappelletta votiva intitolata a Santa Rosalia e primo luogo di sosta importante per i pellegrini, una mano ignota tantissimi anni fa ha tracciato a lettere cubitali rosse una perentoria e lapidaria dichiarazione d'amore per la sua "Ketti".
"Ketti ti amo", si riesce ancora a leggere, benchè i caratteri siano ora sbiaditi dal tempo.
E' da almeno trent'anni che la osservo, chiedendomi chi fosse questa Ketti, e - in anni più recenti - ogni volta che mi capita di passarci davanti, rimango stupito del fatto che - in un mondo dominato dall'impermanenza, fatto di cose transitorie e precarie dalla vita fugace e di amori "usa e getta" o "liquidi" per usare la felice espressione di Zygmunt Baumann, questa dichiarazione d'amore se ne stia là a sfidare il tempo, ad imperitura memoria d'uno stato dell'anima dell'ignoto autore, forse di una condizione in "statu nascendi" - di particolare effervescenza - nell'innamoramento tra i due.
Stando seduto sulla rozza panca di ferro (assicurata ad un palo con un catenaccio per prevenire perniciose tentazioni), posta dinanzi all'immagine della Santuzza e che invita al riposo e alla contemplazione, sto per un po' a meditare sulla "resistenza" al tempo dell'anonima dichiarazione, appena distratto dal brusio che sale dalla città convulsa sotto di me.
Mi chiedo: Ketti sarà mai passata di qui?
Oppure: la scritta è stata posta proprio qui, a due passi dalla Santuzza, perchè il suo compilatore sperava in una speciale intercessione da parte della Santa?
Oppure: i due erano insieme quando le lettere furono tracciate?
Immagino, in un'ipotetica lieta conclusione della storia d'amore che s'intravede dietro, che i due - Ketti e il suo innamorato senza nome - alla fine si siano incontrati e si siano fidanzati.
Immagino anche, nel prosieguo di quest'estrapolazione, che i due, a distanza di quasi trentanni, siano ancora assieme e che, almeno una volta all'anno, vengano qui in "pellegrinaggio", tenendosi per mano, per fermarsi - pensosi ed emozionati - davanti alla dichiarazione che è stata il fondamento della loro storia.
Ma anche se le cose non fossero andate così, non importa.
E' bello vedere che la traccia d'una dichiarazione d'amore abbia potuto vivere tanto a lungo, quasi a testimoniare il forte importo d'energia emozionale che, alla sua origine, ne dovette "impregnare" i caratteri.
Nel nome del padre, o del padrino
1 settimana fa
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