venerdì 30 aprile 2010

Bici d'artista: un bell'esempio di arte spontanea

Bici d'artista
(foto di Maurizio Crispi)

C'è da chiedersi cosa faccia il proprietario della bici quando decide di usarla.

La scarta meticolosamente per non rovinare l'involucro (da riutilizzare in futuro), oppure la usa così com'è con tanto di copertina?

In ogni caso, è sicuramente uno che ci tiene davvero tanto alla sua bici e che intende preservarla dai colpi tempo e proteggerla dalle intemperie, dalla ruggine, dalla corrosione, dal decadimento.

Non mi ricordo dove sia accaduto: un'artista moderno realizzò un'installazione (così si dice adesso) che prevedeva che interi edifici (o monumenti)venissero incartati in enormi involucri di carta (o tela o plastica) bianca.

Sarei contento se qualcuno che si ricorda meglio mi dicesse di più di questa cosa.
Se la bici fosse stata disposta in questo modo da un'artista e collocata all'interno di una galleria d'arte oppure in altro luogo esposto al pubblico (con apposita etichettura), come installazione, appunto, molti avrebbero parlato di opera d'arte.
Come nel caso della famosa (e dissacrante) "merda d'artista".
La merda è merda.
Però, se è un artista a prendere la sua merda e a inscatolarla, allora viene nobilitata e diventa "merda d'artista" e, in un modo oppure nell'altro, può destare l'interesse dei critici e dei galleristi.

Siccome quella incartata è la bici del fruttarolo, nessuno vede la cosa in questi termini.

Eppure, dove sta la differenza?
Per essere coerenti (e se fossimo coraggiosi intellettualmente) dovremmo dire pane al pane e vino al vino e affermare che il fruttarolo, senza saperlo, è un grande artista spontaneo...

4 commenti:

  1. Alice Ferretti ha scritto:

    Per quanto riguarda l'artista probabilmente ti riferisci a Christo Javacheff, che nel suo percorso artistico iniziò a "impacchettare" oggetti comuni della vita quotidiana, realizzando anche progetti sempre più impegnativi e ambiziosi, sia all'interno delle città, sia in vasti ambienti naturali secondo i principi della LAND ART. Ha impacchettato luoghi e edifici di grandi dimensioni con chilometri di teli di plastica, è a Milano, dove realizza il celebre impacchettamento del monumento della piazza del Duomo.
    Non si può dimenticare poi quando a Surrounded Island nel 1981, "impacchetta" con una cintura di polipropilene fucsia delle isole a largo di Miami in Florida e gli alberi lungo le Champs Elysées a Parigi nel 1987, e nel 1995 il Reichstag di Berlino è impacchettato con un tessuto argentato.
    Preciso anche che questo grande artista ha sempre realizzato le sue opere con la collaborazione insostituibile della sua compagna Jeanne-Claude Denat de Guillebon che purtroppo morì improvvisamente lo scorso anno.

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  2. “Personae. Arti e Comunicazione”, confidando di farLe cosa gradita, si pregia segnalarLe la recente pubblicazione del volume Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009 di Maura Del Serra.

    Con ogni buon augurio

    Maura Del Serra - Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009 - Venezia, Marsilio, 2010.
    Dopo la summa quarantennale de L'opera del vento (2006), questo volume raccoglie le poesie scritte dal 1999 al 2009 da Maura Del Serra, una delle voci più alte e profonde del panorama poetico contemporaneo.
    Nutrita con intensità empatica e dialogica dalle radici culturali e sapienziali dell'Occidente, nel loro intersecarsi con le vene più feconde delle tradizioni orientali, la poesia della Del Serra prosegue qui, con affascinante ricchezza stilistica, il suo viaggio testimoniale intimo e cosmico nella condizione umana, attraverso un denso e polifonico ventaglio di temi, luoghi, voci e ritratti, in cui l'esperienza personale (spesso umorosamente familiare) si fa corale e collettiva.
    Percorsa dal costante agonismo tra assolutezza metatemporale della rivelazione e tenebre della violenza storica, fulgore amoroso della gioia e angoscia tragica della sventura, solitudine identitaria e unanimismo creaturale, questa poesia è tesa, con un ethos appassionato e rigoroso - che nell'ultima parte del libro si concentra in forme aforismatiche e neo-mitologiche - alla ricerca del logos invisibile della realtà visibile, nel multiforme paesaggio di segni conoscitivi che ci dà e ci chiede senso

    Maura Del Serra, poetessa, drammaturga, critico letterario e traduttrice (dal latino, tedesco, inglese, francese e spagnolo), è comparatista nell'Università di Firenze.
    Ha pubblicato nove raccolte poetiche; l'antologia Corale (Roma, Newton Compton, 1995) e L'opera del vento (Venezia, Marsilio, 2006) che raccoglie tutte le poesie precedentemente edite e una scelta di inedite.
    Ha dedicato numerosi volumi e saggi a poeti e scrittori italiani ed europei, e ha curato alcune antologie, fra cui Kore. Iniziazioni femminili - Antologia di racconti contemporanei (Firenze, Le Lettere, 1997), Poesia e lavoro nella cultura occidentale (Roma, Edizione del Giano, 2007).
    È autrice di quindici testi teatrali, ambientati dal periodo ellenistico alla contemporaneità.
    Per la sua attività ha ricevuto importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali.
    Nell'anno 2000 le è stato assegnato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri
    Suoi testi poetici e drammaturgici sono stati tradotti nelle principali lingue europee.

    Web site: www.nuovorinascimento.org (Pagine di Maura Del Serra)

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  3. molto di-verte-nte questo blog, nulla è banale e scontato. adoro chi mi fa sobbalzare.

    http://samuelasalvotti.splinder.com

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  4. Grazie, Samuela, per il tuo incoraggiante commento...

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