Il terzo romanzo di Don Winslow pubblicato in Italia per i tipi di Einaudi (La pattuglia dell'alba, 2010) è stato oggetto di pareri contrastanti, alcuni decisamente negativi. Del tipo:
"...una delusione! E' il primo romanzo di Winslow che leggo e mi ha lasciato deluso ...sto facendo fatica ad arrivare in fondo...", oppure: "Dovrebbe essere un thriller ma fino a pagina 170 si parla esclusivamente di surf con uno slang da quattordicenne malcresciuto ricco di 'yo' o soprannomi idioti. Il finale, poi, con il regolamento dei conti sul surf è quanto di più forzato potesse scrivere".
Contrariamente a questi pareri e ad altri che ho letto nel web, a me, il romanzo di Winslow, è piaciuto per alcune peculiarità: l'ho letto in pochi giorni senza potermene distaccare.
E mi è piaciuto per alcuni motivi che spiegherò brevemente.
Innanzitutto, perchè - uscendo dai rigidi canoni del genere (poliziesco-thriller) - l'autore (lui stesso ex-investigatore) - con una serie di inserti - ci consente di conoscere in modo molto documentato alcuni elementi di contesto.
Ci dice tutto sul mondo peculiare e di nicchia dei cultori del surf californiano, introducendoci con brio e piglio enciclopedico alla sua storia, ai suoi miti e riti.
Da questo punto di vista, si potrebbe dire che La pattuglia dell'alba stia al surf californiano, come il Moby Dick di Melville stette alla balena (e ai cetacei in genere). Melville , infatti,non volle scrivere soltanto un romanzo "morale" sul conflitto tra il Bene e il Male, ma - con il pretesto della narrazione di una storia di mare di ampio respiro - compose in una summa tutto ciò che si conosceva, ai suoi tempi sui cetacei (dal corpus di nozioni scientifiche allora disponibili, ai miti, alle leggende e, ovviamente, tutto sugli usi e i costumi della pesca baleniera).
In secondo luogo, riesce a trattare egregiamente altri aspetti che contraddistinguono e rendono speciale la California, come - ad esempio - la sua particolarissima composizione multi-etnica a strati (giapponesi, hawayani, samoani e, nell'ultimo gradino sociale, gli emigranti clandestini dal Messico, attorno a cui ruota ciò che rimane della ricchissima e florida agricoltura d'un tempo e, soprattutto, quella della fragola che, non potendo essere meccanicazzata, richiede - per essere redditizia - una numerosa manovolanza a basso costo. Terzo, apre degli squarci sul mondo delle spogliarelliste (semi-legale), del traffico di droga e dei suoi intrecci e, infine, dulcis in fundo, del traffiking di minori che vengono brutalmente immessi in un giro di prostituzione minorili.
Insomma, il libro è complesso, i personaggi sono numerosi ed interagiscono tra loro e con l'autore che, di quando in quando si inserisce con taglio ironico nella narrazione, per fornire elementi didascalici che consentono al lettore di orientarsi in un contesto tanto articolato.
Seguendo le peregrinazioni di Boone Daniels, surfista eccellente ed investigatore a tempo perso per sbarcare il lunario, e dell'affascinante Petra, l'avvocatessa che lo ha ingaggiato per rintracciare Tammy che deve rendere un'importante testimonianza di tipo assicurativo e che invece si trova ad essere una potenziale testimone di traffici di rilevanza penale ben maggiore e che ha fatto perdere le sue tracce per timore di essere eliminata fisicamente, si viaggia su e giù per la California, avendo San Diego e le sue spiaggie come epicentro, mentre i surfisti sono in fermento in attesa d'una mareggiata fuori dal comune che consentirà ai più valenti (tra i quali la bella Sunny, ex-fidanzata di Boone Daniels) di distinguersi.
Boone Daniels e i suoi amici formano la "pattuglia dell'alba": e l'indagine rischia di spezzare l'unità ludica e di solidarietà del gruppo, perchè nel portare avanti la ricerca di Tammy, Boone entra in conflitto con l'amico poliziotto Hang Twelve, ma anche con Hig Tide, un samoano di 160 chili che si trova davanti al dilemma se essere leale con Boone oppure dare ascolto ai legami di sangue che lo indurrebbero ad fare gli interessi di chi vorrebbe vedere Tammy morta piuttosto che sul banco dei testimoni.
Intanto, Sunny si ingeloscisce di Petra: insomma, sembra che nel momento cruciale della mareggiata, la pattuglia dell'alba, solitamente unita e solidale in simili frangenti, sarà dispersa. A Boone non resta che tentare di concludere in fretta la sua inchiesta: peccato che, nella San Diego del vecchio e nuovo crimine, non esista mai niente di semplice o scontato, e la violenza si nasconda dietro ogni angolo.
Ma alla fine della vicenda, tutto si ricomporrà in nome dell'amicizia.
Diciamo pure che i thriller in sé sarebbero noioisi, una volta che un lettore abbia acquisito con gli stilemi base del genere ed alcune tipologie di intrecci: il bello del thriller è proprio il fatto che essendo calato in una realtà specifica che, in genere, è quella ben conosciuta dall'autore perchè ci vive e l'ha pratica a lungo, l'autore ci parla nel dettaglio di quella realtà e ce la fa conoscere minuziosamente.
Leggendo i thriller, forse più di altri generi letterari, viaggiamo in lungo in largo per il mondo. Voglio conoscere i paesi scandinavi? Ecco che posso leggere un romanzo di Mankell oppure la trilogia Millennium. Voglio andare in Grecia? I romanzi di Markaris forniscono una risposta esauriente alla mia esigenze. Voglio conoscere qualcosa di più del Nordest italiano, dei suoi intrighi e dei suoi malaffari? Per questo, ci sono i romanzi di Carlotto.
La bravura di uno scrittore di thriller non sta tanto nella "universalità" della sua scrittura, ma nella sua capacità di coniugare l'arte dello scrivere con un'approfondita ed enciclopedica conoscenza del contesto in cui cala i suoi romanzi.
Contrariamente a questi pareri e ad altri che ho letto nel web, a me, il romanzo di Winslow, è piaciuto per alcune peculiarità: l'ho letto in pochi giorni senza potermene distaccare.
E mi è piaciuto per alcuni motivi che spiegherò brevemente.
Innanzitutto, perchè - uscendo dai rigidi canoni del genere (poliziesco-thriller) - l'autore (lui stesso ex-investigatore) - con una serie di inserti - ci consente di conoscere in modo molto documentato alcuni elementi di contesto.
Ci dice tutto sul mondo peculiare e di nicchia dei cultori del surf californiano, introducendoci con brio e piglio enciclopedico alla sua storia, ai suoi miti e riti.
Da questo punto di vista, si potrebbe dire che La pattuglia dell'alba stia al surf californiano, come il Moby Dick di Melville stette alla balena (e ai cetacei in genere). Melville , infatti,non volle scrivere soltanto un romanzo "morale" sul conflitto tra il Bene e il Male, ma - con il pretesto della narrazione di una storia di mare di ampio respiro - compose in una summa tutto ciò che si conosceva, ai suoi tempi sui cetacei (dal corpus di nozioni scientifiche allora disponibili, ai miti, alle leggende e, ovviamente, tutto sugli usi e i costumi della pesca baleniera).
In secondo luogo, riesce a trattare egregiamente altri aspetti che contraddistinguono e rendono speciale la California, come - ad esempio - la sua particolarissima composizione multi-etnica a strati (giapponesi, hawayani, samoani e, nell'ultimo gradino sociale, gli emigranti clandestini dal Messico, attorno a cui ruota ciò che rimane della ricchissima e florida agricoltura d'un tempo e, soprattutto, quella della fragola che, non potendo essere meccanicazzata, richiede - per essere redditizia - una numerosa manovolanza a basso costo. Terzo, apre degli squarci sul mondo delle spogliarelliste (semi-legale), del traffico di droga e dei suoi intrecci e, infine, dulcis in fundo, del traffiking di minori che vengono brutalmente immessi in un giro di prostituzione minorili.
Insomma, il libro è complesso, i personaggi sono numerosi ed interagiscono tra loro e con l'autore che, di quando in quando si inserisce con taglio ironico nella narrazione, per fornire elementi didascalici che consentono al lettore di orientarsi in un contesto tanto articolato.
Seguendo le peregrinazioni di Boone Daniels, surfista eccellente ed investigatore a tempo perso per sbarcare il lunario, e dell'affascinante Petra, l'avvocatessa che lo ha ingaggiato per rintracciare Tammy che deve rendere un'importante testimonianza di tipo assicurativo e che invece si trova ad essere una potenziale testimone di traffici di rilevanza penale ben maggiore e che ha fatto perdere le sue tracce per timore di essere eliminata fisicamente, si viaggia su e giù per la California, avendo San Diego e le sue spiaggie come epicentro, mentre i surfisti sono in fermento in attesa d'una mareggiata fuori dal comune che consentirà ai più valenti (tra i quali la bella Sunny, ex-fidanzata di Boone Daniels) di distinguersi.
Boone Daniels e i suoi amici formano la "pattuglia dell'alba": e l'indagine rischia di spezzare l'unità ludica e di solidarietà del gruppo, perchè nel portare avanti la ricerca di Tammy, Boone entra in conflitto con l'amico poliziotto Hang Twelve, ma anche con Hig Tide, un samoano di 160 chili che si trova davanti al dilemma se essere leale con Boone oppure dare ascolto ai legami di sangue che lo indurrebbero ad fare gli interessi di chi vorrebbe vedere Tammy morta piuttosto che sul banco dei testimoni.
Intanto, Sunny si ingeloscisce di Petra: insomma, sembra che nel momento cruciale della mareggiata, la pattuglia dell'alba, solitamente unita e solidale in simili frangenti, sarà dispersa. A Boone non resta che tentare di concludere in fretta la sua inchiesta: peccato che, nella San Diego del vecchio e nuovo crimine, non esista mai niente di semplice o scontato, e la violenza si nasconda dietro ogni angolo.
Ma alla fine della vicenda, tutto si ricomporrà in nome dell'amicizia.
Diciamo pure che i thriller in sé sarebbero noioisi, una volta che un lettore abbia acquisito con gli stilemi base del genere ed alcune tipologie di intrecci: il bello del thriller è proprio il fatto che essendo calato in una realtà specifica che, in genere, è quella ben conosciuta dall'autore perchè ci vive e l'ha pratica a lungo, l'autore ci parla nel dettaglio di quella realtà e ce la fa conoscere minuziosamente.
Leggendo i thriller, forse più di altri generi letterari, viaggiamo in lungo in largo per il mondo. Voglio conoscere i paesi scandinavi? Ecco che posso leggere un romanzo di Mankell oppure la trilogia Millennium. Voglio andare in Grecia? I romanzi di Markaris forniscono una risposta esauriente alla mia esigenze. Voglio conoscere qualcosa di più del Nordest italiano, dei suoi intrighi e dei suoi malaffari? Per questo, ci sono i romanzi di Carlotto.
La bravura di uno scrittore di thriller non sta tanto nella "universalità" della sua scrittura, ma nella sua capacità di coniugare l'arte dello scrivere con un'approfondita ed enciclopedica conoscenza del contesto in cui cala i suoi romanzi.
Questi i componenti della pattuglia dell'alba:
- Boone Daniels, ex poliziotto, ora investigatore privato, nato praticamente su una tavola da surf (entrambi i genitori praticanti del surf);
- Sunny Day, una vera California Girl, che sa cavalcare l'onda come nessun altro;
- High Tide, centosettanta chili di carne e muscoli samoani, quando si tuffa è alta marea ;
- Dave the Love God, bagnino di salvataggio, con una collezione di turiste da fare invidia;
- Johnny Banzai, sangue giapponese, poliziotto, re delle parole incrociate;
- Hang Twelve, rasta bianco, patito del surf, sei dita per piede;
Una breve nota bio-bibliografica sull'autore
Don Winslow, ex investigatore e consulente di studi legali e compagnie di assicurazioni, è considerato tra gli esponenti maggiori del nuovo crime americano. Ha al suo attivo dieci romanzi, coronati da un successo crescente di critica e pubblico. Einaudi Stile libero ha pubblicato nel 2008 L'inverno di Frankie Machine (ultima edizione «Super ET», 2009), diventato un vero e proprio caso letterario, e nel 2009 Il potere del cane.
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