La regola monastica del silenzio
è la mia
Lunghe giornate senza parola,
se non con me stesso
Qualche frase indirizzata
al mio cane che sempre mi accompagna,
ed è tutto
La voce, caduta in disuso,
si arrochisce
e si fa aspra,
in qualche modo dissonante
La notte trascorre,
i giorni passano
eguali,
eppure differenti
Il movimento e l'azione,
ma anche la parola dialettica
sono
nei film che guardo
nei libri che leggo
La mia vita è fatta
di un'infinita teoria di libri
Potrei metterli
in un mucchio scomposto
e poi riordinarli
mettendoli uno appresso all'altro
Potrei costruirci castelli
usandoli come mattonelle e travi
Oppure farne selciato
per strade,
in viaggio verso l'infinito
ed oltre
Con i libri e i film
si vivono molte vite
e ci si sposta in molti luoghi diversi,
e non c'è bisogno
di andare lontano
con il proprio corpo,
né di parlare con qualcuno
Puoi essere, con loro,
un vagabondo delle stelle
ed essere tutti e nessuno
Se finissi in un'isola deserta
senza nulla appresso,
senza un libro da leggere,
ne scriverei uno
usando per pagine
la sabbia, i sassi, le rocce
E così,
leggendo queste pagine mutevoli,
di continuo cancellate dal vento
e dalla pioggia
e instancabilmente riscritte,
potrei viaggiare
e sognare
Un libro non ti tradisce
E' fedele e rimarrà tuo amico
Quelli che dicono “radical chic”
8 ore fa
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RispondiEliminaGreat reead
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