Questa scritta policroma ha una sua storia.
Il cartello è stato collocato con puntine da disegno sul tronco di un albero di fronte alla bottega di Pippo, il mio corniciaio di fiducia.
Una mia conoscente - nonchè grande amica di Pippo - che vive nello stesso stabile in cui è ubicata la bottega aveva collocato nella piccola aiola ai piedi dell'albero delle belle pietre di arenaria levigate dal mare.
Perchè?
Per il semplice piacere estetico di poterle contemplare, uscendo e entrando di casa.
Dopo qualche giorno che erano là, uno sconosciuto le ha asportate...
Un ladro di pietre, insomma...
Ci sono mercanti di pietre, ci sono quelli che tirano le pietre...
Vi ricordate la famosa canzone "Pietre" del francese Antoine ad uno dei primi Festival di Sanremo ad aprire le porte ai cantanti stranieri?
Faceva così:
A giudicare dall'invito bellicoso che conclude il messaggio "arcobaleno" che tuttavia trasforma la contestazione in bonaria lamentale, siamo pronti per un regolamento di conti con tutte le regole, più che da "mezzogiorno di fuoco" da "mezzogiorno e mezzo di fuoco"...
Magari il tipo che le ha rubate appartiene alla categoria di quelli che tirano le pietre agli altri e, andando in giro, un bel mattino ha preso proprio quelle perché aveva bisogno di materia prima per i suoi lanci contro tutti i miserelli antoine del mondo...
Una mia conoscente - nonchè grande amica di Pippo - che vive nello stesso stabile in cui è ubicata la bottega aveva collocato nella piccola aiola ai piedi dell'albero delle belle pietre di arenaria levigate dal mare.
Perchè?
Per il semplice piacere estetico di poterle contemplare, uscendo e entrando di casa.
Dopo qualche giorno che erano là, uno sconosciuto le ha asportate...
Un ladro di pietre, insomma...
Ci sono mercanti di pietre, ci sono quelli che tirano le pietre...
Vi ricordate la famosa canzone "Pietre" del francese Antoine ad uno dei primi Festival di Sanremo ad aprire le porte ai cantanti stranieri?
Faceva così:
Tu sei buono e ti tirano le pietre.Insomma, le pietre - spcecie se belle e levigate - non si rubano impunemente...
Sei cattivo e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,
sempre pietre in faccia prenderai.
Tu sei ricco e ti tirano le pietre
Non sei ricco e ti tirano le pietre
Al mondo non c'è mai qualcosa che gli va
e pietre prenderai senza pietà!
Sarà così
finché vivrai
Sarà così
Se lavori, ti tirano le pietre.
Non fai niente e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai capire tu non puoi
se è bene o male quello che tu fai.
Tu sei bello e ti tirano le pietre.
Tu sei brutto e ti tirano le pietre.
E il giorno che vorrai difenderti vedrai
che tante pietre in faccia prenderai!
Sarà così
finché vivrai
Sarà così
A giudicare dall'invito bellicoso che conclude il messaggio "arcobaleno" che tuttavia trasforma la contestazione in bonaria lamentale, siamo pronti per un regolamento di conti con tutte le regole, più che da "mezzogiorno di fuoco" da "mezzogiorno e mezzo di fuoco"...
Magari il tipo che le ha rubate appartiene alla categoria di quelli che tirano le pietre agli altri e, andando in giro, un bel mattino ha preso proprio quelle perché aveva bisogno di materia prima per i suoi lanci contro tutti i miserelli antoine del mondo...
E poi naturalmente c'è anche chi le pietre le colleziona.
RispondiEliminaIl "collezionista di pietre": una categoria da non trascurare in simili frangenti...
Forse che non abbia menzionato prima questa terza - validissima - ipotesi è dipeso da una sorta di lapsus... "Oh! - ho pensato - non facciamo che sia stato io stesso, trovandomi immerso in una trance cleptomanica, a rimuovere quei sassi e a portarmeli casa, nascondendole poi a me stesso, per non dovermi confrontare dopo con gli inevitabili sensi di colpa?"
Mi sono ricordato al riguardo di un lontano episodio che dimostra come la passione per le pietre possa spingere i loro collezionisti a sobbarcarsi a fatiche non indifferenti pur di portare a casa il proprio trofeo.
Eccolo.
Una volta, anni fa, nel corso di un viaggio in Cornovaglia sono giunto in un luogo dove c'era una splendida spiaggia fatta di enormi ciottoli di granito levigati dal mare in stupende forme sferiche ed ovoidali.
Non ho resistito alla tentazione: ne ho scelto uno (non dei pi... See Moreù grandi, ma tuttavia del peso di almeno cinque chili), l'ho messo nello zaino (allora viaggiavo in economia) e l'ho portato con me sino in Italia). A distanza di 38 anni da quel mio viaggio, quel pezzo di Cornovaglia è ancora con me...
Lo tengo nel mio studio ed è un oggetto da contemplare in silenzio, non tanto per i ricordi che evoca, ma per la perfezione della sua forma e della levigatura della sua superficie.