Con "Hereafter" (USA, 2010) Clint Eastwood propone al grande pubblico una pacata riflessione sul dopo-morte, raccontata attraverso tre diverse vite che finiscono tutte per incontrarsi, ciascuna di loro dando - infine un senso alla propria inquieta ricerca e trovando risposte ai propri interrogativi.
Marie Lelay è una giornalista francese sopravvissuta alla morte e allo tsunami. Rientrata a Parigi, si interroga sulla sua esperienza di quasi-morte, sospesa tra brillantezza di una luce accecante in cui si aggirano ombre indistinte e l'oscurità definitiva, alienandosi con la sua determinazione a voler soddisfare sino in fondo la propria irrequietezza epistemofilica, fidanzato ed editore.
Marcus è un ragazzino inglese che, con una madre tossicodipendente e poco attenta, sopravvive al fratello gemello travolto da un tragico destino: rimasto solo, cerca ostinatamente - ma invano - di entrare in contatto con Jason, di cui continua ad indossare il berrettino a visiera e conserva le ceneri, attivandosi in una ricerca - il più delle volte deludente - tra medium e sensitivi che promettono a clienti indifesi di essere in grado di stabilire un contatto con i loro defunti.
George Lonegan è un operaio americano in grado di vedere al di là della vita. Deciso a ripudiare quel dono (che per lui è divenuto una "maledizione" e fonte di profonda solitudine) e a conquistarsi un’esistenza finalmente normale, George si rifugia nella lettura consolatoria dei romanzi di Dickens e, contemporaneamente, frequenta un corso di cucina italiana.
Sarà proprio la sua passione per il grande scrittore britannico a condurlo fino a Londra, dove vive Marcus e dove Marie si è recata per presentare il suo nuovo libro ("Hereafter. The conspiracy of silence"), in cui sviluppa un'inchiesta sull'Aldilà e sui fenomeni di quasi-morte, proprio partendo dalla sua personale esperienza, e sulla "conspirazione" di silenzio (scaturente da negazione e/o rimozione) che avvolge tali fenomeni
L’incontro tra i tre, segnati da un comune destino, sarà inevitabile. George, Marcus e Marie (ciascuno dei quali è portatore di un pezzetto di esperienza scissa che deve essere integrata in quella degli altri due) troveranno soccorso alla loro inquietudine, conforto al loro profondo isolamento emozionale e risposte ai propri quesiti su ciò che sta al di là della vita. I loro turbamenti, la loro malinconia e la loro tristezza potranno finalmente ricomporsi.
"Nella compostezza di una straordinaria classicità, che si concede un momento di tensione quasi insostenibile nella sequenza lunga e spietata del maremoto, l’ultimo film di Clint Eastwood insegna qualcosa sulla vita confrontandosi con la morte, quella verificata (Marie), quella subita (Marcus), quella condivisa (George)"(Marzia Gandolfi, in www.mymovies.it).
Tutti e tre sono stati toccati dalla morte: Marie (Cécile De France), perchè è entrata in uno stato di quasi-morte e poi ne è venuta fuori; Marcus (Frankie McLaren) perchè, toccato dalla tragedia della morte del gemello (che rappresentava una sua viscerale metà), vuole andare a "vedere" cosa c'è nell'aldilà proprio per stabilire un ultimo contatto con Jason; George Lonegan (Matt Damon) perchè ha il dono di sentire e di vedere i morti degli altri (grazie al semplice tocco della mano di un vivente) e per questo viene cercato da tanti che sentono il bisogno di stabilire un ultimo contatto con i propri cari defunti, di sapere qualcosa di loro.
Ognuno dei tre personaggi fa da controcanto agli altri due, in una danza continuamente divisa tra l'aver visto, il voler andare a vedere e il voler riuscire a vedere.
Dall'incontro tra loro (incontri che avvengono sfalsati) queste tre modalità del vedere si ricomporranno in una visione più unitaria e, soprattutto, meno tormentata.
Il film di Clint Eastwood, pur offrendo una visione molto laica e secolare dell'Aldilà (un luogo in cui le "entità" dei defunti semplicemente "stanno" come ombre, avvolte in una bianca luminosità) senza alcun riferimento ad uno specifico credo confessionale, è stato apprezzato negli ambienti religiosi cattolici, perchè - in ogni caso - offre uno sguardo prospettico e di continuità tra la vita, la morte ed un ipotetico dopo-morte.
La fede - per chi eventualmente ha la fortuna di possederla e praticarla - aiuta a trovare un senso e a dare forma a questo ipotetico Hereafter prefigurato dal film, che - già in sé - è piuttosto consolatorio.
Clint Eastwood dimostra ancora una volta - con questa prova d'artista in cui il rigore documentaristico, assieme all'ampiezza e alla varietà degli scenari e dei contesti, si combina con la levità del tocco poetico con cui riesce a trattare così difficili questioni - di essere un regista grande e completo (anche la colonna sonora - come in Gran Torino - è sua).
Marie Lelay è una giornalista francese sopravvissuta alla morte e allo tsunami. Rientrata a Parigi, si interroga sulla sua esperienza di quasi-morte, sospesa tra brillantezza di una luce accecante in cui si aggirano ombre indistinte e l'oscurità definitiva, alienandosi con la sua determinazione a voler soddisfare sino in fondo la propria irrequietezza epistemofilica, fidanzato ed editore.
Marcus è un ragazzino inglese che, con una madre tossicodipendente e poco attenta, sopravvive al fratello gemello travolto da un tragico destino: rimasto solo, cerca ostinatamente - ma invano - di entrare in contatto con Jason, di cui continua ad indossare il berrettino a visiera e conserva le ceneri, attivandosi in una ricerca - il più delle volte deludente - tra medium e sensitivi che promettono a clienti indifesi di essere in grado di stabilire un contatto con i loro defunti.
George Lonegan è un operaio americano in grado di vedere al di là della vita. Deciso a ripudiare quel dono (che per lui è divenuto una "maledizione" e fonte di profonda solitudine) e a conquistarsi un’esistenza finalmente normale, George si rifugia nella lettura consolatoria dei romanzi di Dickens e, contemporaneamente, frequenta un corso di cucina italiana.
Sarà proprio la sua passione per il grande scrittore britannico a condurlo fino a Londra, dove vive Marcus e dove Marie si è recata per presentare il suo nuovo libro ("Hereafter. The conspiracy of silence"), in cui sviluppa un'inchiesta sull'Aldilà e sui fenomeni di quasi-morte, proprio partendo dalla sua personale esperienza, e sulla "conspirazione" di silenzio (scaturente da negazione e/o rimozione) che avvolge tali fenomeni
L’incontro tra i tre, segnati da un comune destino, sarà inevitabile. George, Marcus e Marie (ciascuno dei quali è portatore di un pezzetto di esperienza scissa che deve essere integrata in quella degli altri due) troveranno soccorso alla loro inquietudine, conforto al loro profondo isolamento emozionale e risposte ai propri quesiti su ciò che sta al di là della vita. I loro turbamenti, la loro malinconia e la loro tristezza potranno finalmente ricomporsi.
"Nella compostezza di una straordinaria classicità, che si concede un momento di tensione quasi insostenibile nella sequenza lunga e spietata del maremoto, l’ultimo film di Clint Eastwood insegna qualcosa sulla vita confrontandosi con la morte, quella verificata (Marie), quella subita (Marcus), quella condivisa (George)"(Marzia Gandolfi, in www.mymovies.it).
Tutti e tre sono stati toccati dalla morte: Marie (Cécile De France), perchè è entrata in uno stato di quasi-morte e poi ne è venuta fuori; Marcus (Frankie McLaren) perchè, toccato dalla tragedia della morte del gemello (che rappresentava una sua viscerale metà), vuole andare a "vedere" cosa c'è nell'aldilà proprio per stabilire un ultimo contatto con Jason; George Lonegan (Matt Damon) perchè ha il dono di sentire e di vedere i morti degli altri (grazie al semplice tocco della mano di un vivente) e per questo viene cercato da tanti che sentono il bisogno di stabilire un ultimo contatto con i propri cari defunti, di sapere qualcosa di loro.
Ognuno dei tre personaggi fa da controcanto agli altri due, in una danza continuamente divisa tra l'aver visto, il voler andare a vedere e il voler riuscire a vedere.
Dall'incontro tra loro (incontri che avvengono sfalsati) queste tre modalità del vedere si ricomporranno in una visione più unitaria e, soprattutto, meno tormentata.
Il film di Clint Eastwood, pur offrendo una visione molto laica e secolare dell'Aldilà (un luogo in cui le "entità" dei defunti semplicemente "stanno" come ombre, avvolte in una bianca luminosità) senza alcun riferimento ad uno specifico credo confessionale, è stato apprezzato negli ambienti religiosi cattolici, perchè - in ogni caso - offre uno sguardo prospettico e di continuità tra la vita, la morte ed un ipotetico dopo-morte.
La fede - per chi eventualmente ha la fortuna di possederla e praticarla - aiuta a trovare un senso e a dare forma a questo ipotetico Hereafter prefigurato dal film, che - già in sé - è piuttosto consolatorio.
Clint Eastwood dimostra ancora una volta - con questa prova d'artista in cui il rigore documentaristico, assieme all'ampiezza e alla varietà degli scenari e dei contesti, si combina con la levità del tocco poetico con cui riesce a trattare così difficili questioni - di essere un regista grande e completo (anche la colonna sonora - come in Gran Torino - è sua).
Scheda filmTRAILER
Un film di Clint Eastwood.
Interpreti: Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren, Frankie McLaren, Thierry Neuvic, Marthe Keller, Jay Mohr, Richard Kind, Charlie Creed-Miles, Lyndsey Marshal, Rebekah Staton, Declan Conlon, Marcus Boyea, Franz Drameh, Tex Jacks, Taylor Doherty, Mylène Jampanoï, Stéphane Freiss, Laurent Bateau, Steve Schirripa, Joe Bellan, Jenifer Lewis, Tom Beard, Andy Gathergood, Helen Elizabeth, Niamh Cusack, George Costigan, Claire Price, Surinder Duhra, Sean Buckley, Paul Antony-Barber, Selina Cadell, Thomas Price, Céline Sallette, Celia Shuman, Joanna Croll, Jack Bence, Derek Jacobi
Drammatico, durata 129 min.
USA 2010. - Warner Bros Italia
Uscita mercoledì 5 gennaio 2011.
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