Grazie alla collaborazione tra la Cooperativa palermitana “L’Isola” e “L’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba”, ma anche con il patrocinio della Provincia regionale di Palermo, abbiamo avuto il piacere di vedere realizzata qui a Palermo - quasi in anteprima rispetto al resto del territorio nazionale, - la mostra fotografica di Roberto Fumagalli “Cuba va”: una mostra che ha fatto il suo debutto internazionale il 25 aprile 2009, proprio a L’Avana, nel Memorial Josè Martì, in Plaza de la Revolucion, con grande compiacimento ed apprezzamento da parte dell'intellingentsia governativa cubana.
Le foto – quasi tutte quelle esposte, più alcune altre – sono state raccolte in un volume fotografico - molto curato e di grande qualità – che, dopo l’anteprima cubana, è stato oggetto di specifiche presentazioni in altre città italiane. Sfogliando il volume, fa piacere - ed è particolarmente qualificante - che la presentazione sia stata vergata da Roberto Chile che - se non ricordo male - è il fotografo ufficiale di Fidel Castro con cui Roberto Fumagalli, nel corso degli anni, ha costruito un rapporto di conoscenza, di stima e confidenza amicale.
Tuttavia, la mostra fotografica palermitana (visitabile dal 12 al 27 febbraio 2010) – così com'era stata presentata a L’Avana – in Italia ancora non aveva avuto precedenti.
Nella cornice della bella sala espositiva di palazzo Jung, in via Lincoln, è possibile ammirare - nell'allestimento curato dai soci della Cooperativa, Daniela Giangrasso, Corrado Carpentieri, Giulio Urso e Antonio Tumminia che ne è il presidente - le splendide fotografie di Roberto Fumagalli che restituiscono con grande vividezza colori, odori, sapori e dinamismi degli eventi quotidiani, dei giorni dello svago e della festa, delle manifestazioni celebrative e di quelle lavorative a Cuba, la vitalità del suo popolo e la sua joie de vivre che si alimenta quotidianamente con vigore rigoglioso, quasi con furore.
Lo dimostrano le tante immagini, piene di animazione, di concitazione e movimento prorompente che l’occhio fotografico ha per un attimo isolati, senza mai bloccarli.
Roberto Fumagalli, oltre che un valente fotografo, è un viaggiatore autenticamente appassionato di Cuba e del suo popolo.
Vi ha fatto ben nove viaggi, trattenendosi ogni volta a lungo, e, girandola in lungo e in largo (ma soffermandosi soprattutto a L’Avana), ha scattato miglialia e migliaia di foto.
Le circa 40 foto esposte rappresentano un distillato tormentato di questa profusione di immagini, il risultato di scelte che lo stesso Fumagalli dichiara di aver faticato a compiere tra le centinaia di foto egualmente rappresentative e "papabili".
Come dicevo prima, nelle foto, titolate rigorosamente in Spagnolo e corredate di un sottotitolo trilingue (Spagnolo/Italiano/Inglese), ci sono tutti i momenti della vita a Cuba, dall’animazione nelle strade, alle scene di lavoro, ai momenti di svago, a quelli pubblici e di esaltazione popolare del regime, alla rappresentazione dell’arte e delle manifestazioni di eccellenza della società cubana, quali la danza classica oppure alcune attività mediche specialistiche per cui Cuba è rinomata nel mondo, ma anche tanti volti di Cubani (di uomini , di donne, di bambini), a volte segnati da rughe, altre volte lisci e giovanili, ma sempre sorridenti, con lo sguardo, soprattutto.
Guardando e riguardando le sue immagini, anche non essendoci mai stati, ci si fa l’idea che Cuba sia un bel posto dove vivere, un bel posto da conoscere e da apprezzare, perché ti trasmette buone ed intense vibrazioni. Chi ci è stato, a Cuba, e ha la ventura di soffermarsi su queste immagini, invece, ritrova integralmente - in ognuna di esse - le sensazioni sperimentate mentre si trovava là, tra la gente e lungo quelle vie.
Fumagalli, grazie anche alla sua assiduità e alla sua perseverazione, ma sostenuto anche dalla sua personale passione, ha avuto accesso a molti luoghi dai quali il turista viene normalmente escluso e, per questo motivo, ha potuto fotografare anche personaggi pubblici di rilievo a distanza ravvicinata, compreso Fidel in un momento celebrativo mentre parla al popolo assiepato in piazza, nel giorno della celebrazione della liberazione cubana.
Fidel è ripreso di spalle, ma Fumagalli per scattare questa foto ha avuto la facoltà di avvicinarsi al lider maximo ad una distanza inusitata.
La grande vitalità del popolo cubano è il filo rosso tematico della mostra, al di là del facile convenzionalismo e dei luoghi comuni delle brochure turistiche che danno di Cuba solo una visione olografica e da cartolina.
“La fotografia di Fumagalli ha il pregio … di avvicinarci alle tradizioni, allo spirito, alla essenza di Cuba nel modo migliore – rifuggendo le convenzioni, gli stereotipi, il folklore, la banalità – per offrirci invece tutta la spontaneità e l’amore per la vità, catturando quei momenti particolari della quotidianità capaci di condurci in una realtà lontana, seppur vicinissima” (dalla presentazione di Giovanni Avanti, Presidente della Provincia regionale di Palermo).
Le foto – quasi tutte quelle esposte, più alcune altre – sono state raccolte in un volume fotografico - molto curato e di grande qualità – che, dopo l’anteprima cubana, è stato oggetto di specifiche presentazioni in altre città italiane. Sfogliando il volume, fa piacere - ed è particolarmente qualificante - che la presentazione sia stata vergata da Roberto Chile che - se non ricordo male - è il fotografo ufficiale di Fidel Castro con cui Roberto Fumagalli, nel corso degli anni, ha costruito un rapporto di conoscenza, di stima e confidenza amicale.
Tuttavia, la mostra fotografica palermitana (visitabile dal 12 al 27 febbraio 2010) – così com'era stata presentata a L’Avana – in Italia ancora non aveva avuto precedenti.
Nella cornice della bella sala espositiva di palazzo Jung, in via Lincoln, è possibile ammirare - nell'allestimento curato dai soci della Cooperativa, Daniela Giangrasso, Corrado Carpentieri, Giulio Urso e Antonio Tumminia che ne è il presidente - le splendide fotografie di Roberto Fumagalli che restituiscono con grande vividezza colori, odori, sapori e dinamismi degli eventi quotidiani, dei giorni dello svago e della festa, delle manifestazioni celebrative e di quelle lavorative a Cuba, la vitalità del suo popolo e la sua joie de vivre che si alimenta quotidianamente con vigore rigoglioso, quasi con furore.
"Corona"
Al trucco per la rappresentazione di "Cenerentola"
(Balletto di Alicia Halonso, Gran Teatro del la Habana), Parque Central, la Habana, 5.2005
Foto di Roberto Fumagalli
Al trucco per la rappresentazione di "Cenerentola"
(Balletto di Alicia Halonso, Gran Teatro del la Habana), Parque Central, la Habana, 5.2005
Foto di Roberto Fumagalli
Lo dimostrano le tante immagini, piene di animazione, di concitazione e movimento prorompente che l’occhio fotografico ha per un attimo isolati, senza mai bloccarli.
Roberto Fumagalli, oltre che un valente fotografo, è un viaggiatore autenticamente appassionato di Cuba e del suo popolo.
Vi ha fatto ben nove viaggi, trattenendosi ogni volta a lungo, e, girandola in lungo e in largo (ma soffermandosi soprattutto a L’Avana), ha scattato miglialia e migliaia di foto.
Le circa 40 foto esposte rappresentano un distillato tormentato di questa profusione di immagini, il risultato di scelte che lo stesso Fumagalli dichiara di aver faticato a compiere tra le centinaia di foto egualmente rappresentative e "papabili".
Come dicevo prima, nelle foto, titolate rigorosamente in Spagnolo e corredate di un sottotitolo trilingue (Spagnolo/Italiano/Inglese), ci sono tutti i momenti della vita a Cuba, dall’animazione nelle strade, alle scene di lavoro, ai momenti di svago, a quelli pubblici e di esaltazione popolare del regime, alla rappresentazione dell’arte e delle manifestazioni di eccellenza della società cubana, quali la danza classica oppure alcune attività mediche specialistiche per cui Cuba è rinomata nel mondo, ma anche tanti volti di Cubani (di uomini , di donne, di bambini), a volte segnati da rughe, altre volte lisci e giovanili, ma sempre sorridenti, con lo sguardo, soprattutto.
Guardando e riguardando le sue immagini, anche non essendoci mai stati, ci si fa l’idea che Cuba sia un bel posto dove vivere, un bel posto da conoscere e da apprezzare, perché ti trasmette buone ed intense vibrazioni. Chi ci è stato, a Cuba, e ha la ventura di soffermarsi su queste immagini, invece, ritrova integralmente - in ognuna di esse - le sensazioni sperimentate mentre si trovava là, tra la gente e lungo quelle vie.
Fumagalli, grazie anche alla sua assiduità e alla sua perseverazione, ma sostenuto anche dalla sua personale passione, ha avuto accesso a molti luoghi dai quali il turista viene normalmente escluso e, per questo motivo, ha potuto fotografare anche personaggi pubblici di rilievo a distanza ravvicinata, compreso Fidel in un momento celebrativo mentre parla al popolo assiepato in piazza, nel giorno della celebrazione della liberazione cubana.
Fidel è ripreso di spalle, ma Fumagalli per scattare questa foto ha avuto la facoltà di avvicinarsi al lider maximo ad una distanza inusitata.
La grande vitalità del popolo cubano è il filo rosso tematico della mostra, al di là del facile convenzionalismo e dei luoghi comuni delle brochure turistiche che danno di Cuba solo una visione olografica e da cartolina.
...le sue immagini hanno ali, irradiano amore per la vita. Così sono questi i suoi istanti de L'Avana, città piena di fulgori e misteri, gioviale e ospitale, reale e insieme meravigliosa.Il titolo scelto “Cuba va” per la mostra e per il volume vuole appunto sottolineare l’idea d'un popolo che, malgrado tutto, malgrado l’embargo mai risolto del tutto, è in cammino lungo una sua strada che è, comunque, dominata – sempre – dall’ottimismo e dalla vitalità, ma serve anche ad indicare che, nelle immagini proposte, vi è un presente non statico, ma rappresentato dinamicamente in movimento verso un suo futuro, la dignità del presente, la speranza in un futuro radioso come si osserva nello sguardo del neo-laureato che esibisce il diploma di laurea in Medicina ("En los ojos, la victoria"), oppure nello sguardo carico di serena dignità dell'operaio metalmeccanico, saldatore della Compagnia Cubana dell'Acciaio ("Rafael Estrada").
Sono pezzi di esistenza che l'artista ha eternizzato con l'audacia e con la sensibilità proprie di quelli che non si lasciano trasportare dal superficiale e neppure dal ricorrente, di quelli che non guardano con gli occhi ma con il cuore (Roberto Chile, Le visioni di Roberto Fumagalli, nota di presentazione al volume)
“La fotografia di Fumagalli ha il pregio … di avvicinarci alle tradizioni, allo spirito, alla essenza di Cuba nel modo migliore – rifuggendo le convenzioni, gli stereotipi, il folklore, la banalità – per offrirci invece tutta la spontaneità e l’amore per la vità, catturando quei momenti particolari della quotidianità capaci di condurci in una realtà lontana, seppur vicinissima” (dalla presentazione di Giovanni Avanti, Presidente della Provincia regionale di Palermo).
Breve nota biografica su Roberto FumagalliRoberto Fumagalli è nato a Monza nel 1970. Dopo essersi laureato in Scienze naturali presso l’Università di Milano, ha intrapreso un’intensa attività fotografica in Italia e all’estero, con viaggi nei cinque continenti.
Dal 1999 al 2003 ha lavorato come fotografo a Los Angeles, prima di far ritorno in Italia.
Attualmente collabora con riviste, giornali e agenzie fotografiche, in Italia, Spagna, Svizzera, Svezia e Stati Uniti.
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