Ieri ricorreva il mio compleanno. Ho ricevuto i soliti auguri, quelli "speciali" e tanti, almeno una ventina, da alcuni miei amici in Facebook, con molti dei quali non ci siamo mai incontrati direttamente.
Quest'anno cifra tonda: 60!
Questo mi ha fatto ricordare il compleano dei 30 anni. Quell'estate stavo facendo un viaggio in moto tra Jugoslavia e Grecia, con un mio cugino e un suo amico.
Quell'estate, in particolare, fu per me un periodo di rinascita, dopo un lungo periodo buio...
Pochi soldi, viaggio in totale economia tra campeggi e pernottamenti all'addiaccio, dove capitava. Ma non importava, a fronte dell'esperienza di un viaggio in totale libertà e dominato dall'avventura...
I miei compagni di viaggio erano dei gran dormiglioni e battevano la fiacca, sicchè - ogni giorno al loro risveglio, mai prima di mezzogiorno - io avevo già fatto diecimila cose tra corsa, esplorazioni, varie, foto, colazioni e merende, nonchè la pianificazione della nostra nuova tappa.
La mattina di quel 9 agosto (avevamo pernottato in campeggio), me ne stavo nei bagni a radermi, quando dalla porta si affacciano i due compari, svegli insolitamente presto, che mi fanno: "Buon compleanno, vecchio!".
E non so perchè, quella semplice formula ebbe il potere di commuovermi.
Unico lusso che ci concedemmo quel giorno, fu quello di andare a mangiare un pasto completo in una trattoria greca lungo la strada dove ci appanzammo con molte e varie portate, abbondantemente innaffiate di retsina.
E quello fu il mio compleanno dei 30 anni.
E allora 30 potevano già sembrarmi tanti...
Negli anni successivi, altri compleanni sono passati del tutto inosservati ed anonimi.
Qualche volta senza il minimo straccio di auguri, perchè rifuggivo le occasioni di riceverne e, in ogni caso, proprio nel giorno del mio compleanno, ero spesso in viaggio.
Quello di ieri è stato un compleanno davvero speciale, di quelli che capitano ogni tanto o, forse, soltanto una volta nella vita...
Per tanti motivi diversi, che non starò qui a divulgare.
Ma, tra le tante cose, mi piace ricordare che ho avuto ben due torte - tutte per me - una con tanto di candeline e da mio figlio il dono - oltremodo gradito - di un bellissimo libro illustrato con le foto delle immersioni di Umberto Pelizzari.
In ogni caso era il mio compleanno dei 60, il che mi ha riportato indietro con la mente proprio a quel compleanno "da viaggio" di 30 anni prima.
Proprio per questo mi piace pensare non al compleanno di 60 anni, ma ad un 30+30 oppure ad un "trenta bis" come ha suggerito qualcuno dei benauguranti di FB.
Mi piace metterla così, perchè anzichè far pensare ad un gradiente lineare lungo cui si muove una vita, la formuletta sembra proporrre una sorta di ciclicità che fa sì che tante cose, se soltanto si ha lo spirito di accettarle si riprongano in un processo sostenuto da una periodica rivitalizzazione, come è nel mito della Fenice che sempre risorge dalle sue ceneri.
In fondo non una vita soltanto ci si ritrova a vivere, ma tante diverse, nelle quali alcune cose si eclissano, altre ritornano, altre infine si rinnovano, coscchè ci sono sempre delle chance che ci vengono offerte - se non in un ciclo in uno degli altri... anche se poi, in definitiva, siamo sempre noi gli artefici di ciò che ci accade. Il grande demiurgo, se esiste da qualche parte, si limita soltanto a creare delle possibilità: ma il loro sviluppo o il loro flop dipendono solo ed esclusivamente da noi.
Ed intanto mentre scrivo ascolto la rimasterizzazione di un concerto dei Doors e, in particolare, le note del grandissimo "Light my fire".
Caro Enzo, amico mio, ieri nel farmi gli auguri ti sei lamentato che da oltre un mese non aggiornavo il mio blog. Eccoti servito con queste mie mie riflessioni:
Devo davvero ringraziarti per la sollecitazione che considero a tutti gli effetti un tuo regalo: mai abbandonare tutto ciò che rappresenta un ponte tra noi e gli altri...
Questo mi ha fatto ricordare il compleano dei 30 anni. Quell'estate stavo facendo un viaggio in moto tra Jugoslavia e Grecia, con un mio cugino e un suo amico.
Quell'estate, in particolare, fu per me un periodo di rinascita, dopo un lungo periodo buio...
Pochi soldi, viaggio in totale economia tra campeggi e pernottamenti all'addiaccio, dove capitava. Ma non importava, a fronte dell'esperienza di un viaggio in totale libertà e dominato dall'avventura...
I miei compagni di viaggio erano dei gran dormiglioni e battevano la fiacca, sicchè - ogni giorno al loro risveglio, mai prima di mezzogiorno - io avevo già fatto diecimila cose tra corsa, esplorazioni, varie, foto, colazioni e merende, nonchè la pianificazione della nostra nuova tappa.
La mattina di quel 9 agosto (avevamo pernottato in campeggio), me ne stavo nei bagni a radermi, quando dalla porta si affacciano i due compari, svegli insolitamente presto, che mi fanno: "Buon compleanno, vecchio!".
E non so perchè, quella semplice formula ebbe il potere di commuovermi.
Unico lusso che ci concedemmo quel giorno, fu quello di andare a mangiare un pasto completo in una trattoria greca lungo la strada dove ci appanzammo con molte e varie portate, abbondantemente innaffiate di retsina.
E quello fu il mio compleanno dei 30 anni.
E allora 30 potevano già sembrarmi tanti...
Negli anni successivi, altri compleanni sono passati del tutto inosservati ed anonimi.
Qualche volta senza il minimo straccio di auguri, perchè rifuggivo le occasioni di riceverne e, in ogni caso, proprio nel giorno del mio compleanno, ero spesso in viaggio.
Quello di ieri è stato un compleanno davvero speciale, di quelli che capitano ogni tanto o, forse, soltanto una volta nella vita...
Per tanti motivi diversi, che non starò qui a divulgare.
Ma, tra le tante cose, mi piace ricordare che ho avuto ben due torte - tutte per me - una con tanto di candeline e da mio figlio il dono - oltremodo gradito - di un bellissimo libro illustrato con le foto delle immersioni di Umberto Pelizzari.
In ogni caso era il mio compleanno dei 60, il che mi ha riportato indietro con la mente proprio a quel compleanno "da viaggio" di 30 anni prima.
Proprio per questo mi piace pensare non al compleanno di 60 anni, ma ad un 30+30 oppure ad un "trenta bis" come ha suggerito qualcuno dei benauguranti di FB.
Mi piace metterla così, perchè anzichè far pensare ad un gradiente lineare lungo cui si muove una vita, la formuletta sembra proporrre una sorta di ciclicità che fa sì che tante cose, se soltanto si ha lo spirito di accettarle si riprongano in un processo sostenuto da una periodica rivitalizzazione, come è nel mito della Fenice che sempre risorge dalle sue ceneri.
In fondo non una vita soltanto ci si ritrova a vivere, ma tante diverse, nelle quali alcune cose si eclissano, altre ritornano, altre infine si rinnovano, coscchè ci sono sempre delle chance che ci vengono offerte - se non in un ciclo in uno degli altri... anche se poi, in definitiva, siamo sempre noi gli artefici di ciò che ci accade. Il grande demiurgo, se esiste da qualche parte, si limita soltanto a creare delle possibilità: ma il loro sviluppo o il loro flop dipendono solo ed esclusivamente da noi.
Ed intanto mentre scrivo ascolto la rimasterizzazione di un concerto dei Doors e, in particolare, le note del grandissimo "Light my fire".
Caro Enzo, amico mio, ieri nel farmi gli auguri ti sei lamentato che da oltre un mese non aggiornavo il mio blog. Eccoti servito con queste mie mie riflessioni:
Devo davvero ringraziarti per la sollecitazione che considero a tutti gli effetti un tuo regalo: mai abbandonare tutto ciò che rappresenta un ponte tra noi e gli altri...
Nessun commento:
Posta un commento