sabato 19 dicembre 2009

Da oggi, fare le le linguaccie è reato!

Fare la linguaccia è un'ingiuria non verbale, incide sull'onore ed è reato: lo ha deciso la Cassazione confermando la condanna a un contadino marchigiano che, durante una lite, aveva fatto una smorfia al vicino che lo ha fotografato e che ora sarà risarcito per l'offesa subita.

ROMA (18 dicembre 2009) - Fare sberleffi, smorfie e linguacce è reato e può costare una condanna per ingiuria. Lo afferma la Cassazione che ha confermato la condanna al risarcimento dei danni nei confronti d'un agricoltore marchigiano che era entrato nel campo del vicino, con il quale aveva frequenti litigi, e gli aveva fatto la linguaccia. L'altro lo aveva fotografato in "fragranza" di linguaccia e, con l'immagine dello sberleffo in mano, era andato a denunciarlo al giudice di pace di Fabriano (Ancona).

Carlo O., 41 anni, pur assolto dal reato di "ingresso abusivo nell'altrui fondo", è stato condannato invece per ingiuria, "...commessa non verbalmente ma mediante una smorfia del volto, e fotografata dalla persona offesa". L'imputato, quindi, si era rivolto alla Suprema Corte sostenendo che il suo gesto era solo una smorfia che non aveva alcun valore offensivo. Ma la Cassazione - con la sentenza 48306 - gli ha dato torto e ha convalidato la decisione emessa, il 13 febbraio 2008, dal giudice di pace.

Adesso Carlo O. dovrà risarcire il vicino per avergli mostrato la lingua. Secondo piazza Cavour infatti la semplice smorfia è "idonea a incidere sul decoro e sull'onore della vittima" e dunque si ha diritto anche al risarcimento dei danni, la cui entità sarà decisa nel corso di una causa civile. Intanto l'imputato si tiene la condanna per il reato di ingiuria e dovrà inoltre sborsare 1.300 euro per le spese processuali sostenute dall'avversario.

E' una notizia davvero buffa!
Il signore in questione non è stato perseguito per essere entrato nella proprietà agricola altrui (il reato vero semmmai: perchè vengono infranti specifici articoli del Codice penale), ma per aver fatto la "linguaccia".
Un gesto che, peraltro, può avere molti significati diversi e non necessariamente quello del dileggio o dell'ingiuria "non verbale".
Personaggi celebri e meno celebri hanno fatto le linguaccie da che mondo è mondo e continueranno a farle.
Può anche essere una cosa divertente fare le linguaccie, anche perchè la linguaccia (il tirar fuori la lingua) in sè non significa nulla: sono la mimica e, eventualmente, anche la gestualità che l'accompagnano a darle una connotazione in un senso o nell'altro.
Può essere un'azione ironica, divertente, maliziosa, di stanchezza estrema, di dileggio mai aggressivo, di molestia sessuale: ma è il comportamento globale dell'individuo a determinare la sottolineatura su questo o quel significato.
Comunque, d'ora in avanti, con il precedente posto dalla Corte di Cassazione, almeno in pubblico occorrerà fare attenzione: mai più abbandonarsi ad un'irriflessiva linguaccia!!!
Oggi, per effetto di questa sentenza, anche il grande Albert Einstein sarebbe stato perseguibile!!!
E cosa dire delle folle di adulatori e di lecchini che tirano costantemente fuori due metri di lingua pur di far carriera?
A stretto rigore, anche loro dovrebbero essere perseguibili perchè è appunto la spudoratezza del lecchinaggio a rappresentare un ingiuria per tutti quelli che se ne stanno da parte e cercano di andare avanti solo con le proprie forze....
Per fortuna, ci rimangono le pernacchie!

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