giovedì 19 marzo 2009

Hic sunt leones


Poche notti fa ho sognato.
Ero con la mia compagna che mi induceva a prendere con me un leone (in teoria addomesticato).
La parte successiva del sogno era tutta dedicata alla mia vita con il leone.
Qualsiasi cosa stessi facendo ero sempre assorto. I leone, ospite incomodo ed ingombrante, riempiva con infinite varianti, i miei pensieri. Ero certo che, prima o poi, la sua natura selvaggia di predatore sarebbe emersa in modo distruttivo.
Non volevo allontanarmi da casa e, se ne uscivo, dovevo tornare subito indietro per verificare che non fosse accaduto nulla di grave.
Temevo eventi irreparabili di cui avrei potuto essere considerato responsabile.
Pensavo soprattutto alla difficile convinvenza tra la mia cagnetta Frida e il leone possente - nella ricombinazione del confronto eterno tra agnelli e lupi.
Pensavo al leone che minaccioso spalancava fauci irte di denti aguzzi, chiudendole con uno scatto sulla testa minuscola - in confronto - della povera Frida.
Una volta ho avuto in casa un cane e un gatto che, essendo già adulti quando si erano trovati sotto lo stesso tetto, non avevavo potuto in alcun modo maturare un linguaggio comune per una pacifica convivenza.
La mia vita fu resa impossibile. Era tutto un aprire e un chiuder di porte, la casa suddivisa in compartimenti stagni, il quartiere del gatto e quello del cane...
Del leone non dovrei avere invero alcuna paura, dal momento che il Re della Foresta - come si dice - rappresenta anche il mio segno zodiacale.
Ma, si sa, i leoni nel mondo antico rappresentavano, per antonomasia, le belve che vivevano nei luoghi sconosciuti e non toccati dalla civilizzazione dei Romani.

Hic sunt leones dicevano i Romani per indicare le terre dove non avevano ancora costruite le loro strade, ma si servivano anche di questa espressione per indicare i luoghi dove vivevano avversari ritenuti potenti cui - pur sconfitti - occorreva tributare rispetto.
Spesso gli antichi cartografi indicavano le terre non ancora esplorate con la dicitura "Hic sunt leones", per indicare le aree del mondo non ancora conosciute, quelle che venivano lasciate vuote, perchè relative a luoghi sconosciuti e potenzialmente pericolosi.
"Hic sunt leones!": sappiate - essi dicevano - che, da questo punto in avanti, vi inoltrate in queste terre a vostro rischio e pericolo.
Nulla è più temibile di ciò che è sconosciuto.
Ma l'associare al leone l'idea di forza e di temibilità portava anche a collocare leoni in pietra a guardia di chiese oppure di grandi edifici pubblici, oppure ai piedi di illustri personaggi che con gesta gloriose hanno fatto la storia, come quei leoni accovacciati minacciosi ai piedi della statua di Nelson in Trafalgar square.

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