martedì 8 aprile 2008

Un decreto impone di depositare il telefonino prima del voto: sarà una misura veramente efficace o soltanto i cittadini onesti saranno adempienti?

Nelle consultazioni elettorali o referendarie sarà vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. E' quanto previsto dal decreto-legge recante "Misure urgenti intese ad assicurare la segretezza della espressione del diritto di voto nelle consultazioni elettorali e referendarie" del 1 aprile 2008, n. 49 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4 aprile 2008, n. 80.

Questo in sintesi il contenuto del decreto
Il presidente dell’ufficio elettorale di sezione, all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale da parte dell’elettore, inviterà l’elettore stesso a depositare le apparecchiature indicate di cui è al momento in possesso. Le apparecchiature depositate dall’elettore, prese in consegna dal presidente dell’ufficio elettorale di sezione unitamente al documento di identificazione e alla tessera elettorale, saranno restituite dopo l’espressione del voto.
Chiunque violi tale divieto è passibile di denuncia alla competente autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie. La norma si rende necessaria per poter garantire il rispetto del diritto (sancito dall'art. 48 comma 2 della Costituzione) alla segretezza del voto. In verità, una norma simile esisteva già da prima e consisteva nel divieto di uso di telefonini e videocamere.

La norma scaturente dal nuovo decreto prescrive che non è possibile entrare nella cabina elettorale con videocamere o telefonini e che tali aggeggi "tecnologici" debbano essere affidati al presidente del seggio.
La norma appena sancita ha suscitato non poche perplessità.
In un forum di discussione nel web si rinviene il seguente commento, da parte di un signore che, in passato, ha già svolto le funzioni di presidente di seggio e che svolgerà questa funzioni anche nella prossima consultazione elettorale: "Quando ho fatto il presidente di seggio agli ultimi referendum era già vietato entrare con telefonini o fotocamere. Vi era tanto di cartello da esporre. Ora, a questo giro, dovrò anche chiedere a tutti di depositarlo. Ci sarà chi non capirà, chi non lo vorrà fare, chi si mett
erà a discutere... Ma non è un problema… Sono pagato per essere li e sono pagato anche per discutere se necessario... Se non lo depositi non entri e non voti… Semplice.. Ciò non toglie che se uno vuole veramente fotografare la scheda.. può semplicemente dirmi che non ce l'ha.. e io mica lo posso perquisire. Bisogna/bisognava cambiare qui catafalchi di cabine elettorali che abbiamo... modernizzandole in modo che non si veda il voto ma si veda la persona."
Giustificatissime argomentazioni!
La nuova norma verrà seguita puntualmente da tutti i cittadini onesti, quelli che - se anche avessero un sofistifato armamentario fotografico e di videoripresa - entrando in cabina elettorale, non ne farebbero alcun uso. Questi cittadini saranno penalizzati con tempi di attesa più lunghi causati dalle inevitabili lungaggini che si verranno a creare e dalle discussioni che s'accenderanno tra quelli non disponibili a soggiacere alla norma.
Gli altri, quelli che sono interessati a documentare il loro voto (perchè così è stato loro richiesto), zitti zitti continueranno ad introdurre i telefonini all'interno dei seg
gi, per fare ciò che devono fare, anche rischiando le relative sanzioni (ma, a ben vedere, tra i trasgressori, quanti potrebbero essere beccati in fragranza?).
E, ovviamente, entrando nel proprio seggio elettorale, dichiareranno candidamente di non avere con sé il telefonino oppure, per non destare sospetti, ne porteranno con sé due: uno lo depositeranno per mostrare che sono adempienti ed uno lo “contrabbanderanno” all'interno della cabina elettorale.
E che dire poi di eventuali macchine fotogradfiche digitali di piccolo formato?

Senza introdurre delle modifiche strutturali nelle cabine di voto, che - come dice l'ex-presidente di seggio citato nel forum di discussione - sono degli autentici "catafalchi” poco funzionali ad adempiere al doppio scopo di garantire assieme la segretezza del voto e la trasparenza di comportamento dell'elettore, come pensare seriamente di dissuadere con efficacia i cittadini "disonesti" dall'utilizzare i propri marchingegni tecnologici?
Allo stato, questo sembra essere un problema insolubile: intanto, una norma sostanzialmente inutile avrà l'unico effetto di appesantire le procedure di voto.
E’ questo un ulteriore esempio di come un decreto venga emesso d'urgenza, per dimostrare che si vuol fare veramente qualcosa, ma - come spesso accade - senza nemmeno intaccare il problema da risolvere e senza arginare il malcostume imperante.

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