domenica 14 novembre 2010

"La psichiatra", opera d'esordio di Wulf Dorn: uno psycho-thriller davvero ben costruito


Lo psycho-thriller è un sotto-genere della più ampia categoria letteraria e cinematografica del thriller che accoglie in sè, tuttavia, anche elementi propri del mistery e del dramma (tipici e fondanti del thriller, non semplicemente d'azione), ma anche elementi ascriibili tout court più propriamente alla letteratura horror.
La psichiatra (dell'esordiente Wulf Dorn, publicato in Italia per i tipi di Corbaccio, 2010), che in Germania - grazie al passaparola tra i lettori - ha avuto un enorme successo di pubblico, appartiene appunto alla categoria del psychothriller, con elementi che all'inizio farebbero pensare al medical thriller, dal momento che l'esordio della narrazione è l'inquietante rapporto che si stabilisce tra una dottoressa, Ellen Roth, psichiatra molto apprezzata in una grande clinica privata (l'immaginaria Waldklinik) ed una misteriorsa paziente che sembra essere reduce da maltrattamenti e abusi (le appare sporca e ricoperta di lividi, alla prima visita) e che se ne sta rannicchiata, muta e spaurita, nell'angolo della stanza che le è stata assegnata. Chi è l'Uomo Nero che l'avrebbe maltrattata e sul conto del quale la misteriosa donna pronuncia delle frasi smozzicate, riottosa a qualsiasi tentativo di stabilire un contatto con lei??
Ellen Roth cerca di approfondire la questione, entrando maggiormente in contatto con la paziente, senonchè costei misteriosamente scompare, così come altrettanto misteriosamente era giunta nella Clinica il giorno prima (nessuno l'aveva vista, né ne serbava memoria).
Viceversa, compare un misterioso personaggio che prende a vessare la stessa dottoressa, sollecitandola ad andare avanti in una ricerca sempre più frenetica nel tentativo di salvare la donna scomparsa e, nello stesso tempo, mettendola in un confronto stretto con la convinzione degli altri che sia lei a manifestare segni di follia, forse perchè è sottoposta ad uno stress eccessivo.
Da thriller medico-psichiatrico lo scenario si trasforma in quello di uno psycho-thriller, leggendo il quale si scende nelle profondità insondabili di una mente umana gravemente turbata in uno scenario sempre più da incubo e il lettore, costretto a doversi calare verso il cuore oscuro di una follia antica, è trasportato con numerosi colpi di scena vieppiù incalzanti verso la soluzione del mistero.
Sul quale, ovviamente, non si può dire nulla, per non rovinare ai lettori il piacere della scoperta.
La narrazione di Dorn procede con grande slancio sino ad un certo punto, poi, rallenta: il punto debole di ogni psycho-thriller è il momento delle spiegazioni psicopatologiche, secondo una tradizione messa a punto , in modo magistrale, da Hitchcock con il suo celebrato Psycho che culmina con la descrizione icastica della follia profonda di Anthony Perkins e del suo sdoppiamento di personalità.
Ma la spiegazione psicopatologica - per essere efficace - deve essere data in modo fulminante, senza dare al lettore il tempo di razionalizzare: c'è il rischio altrimenti di fare scadere la propria narrazione alla pagina di un testo di psicopatologia oppure a quella di un volume di casi clinici.
Il romanzo di Dorn che rivela di possedere una grande maestria narrativa, con una scrittura agile ed incisiva, fornisce un'esemplificazione paradigmatica delle tematiche riguardanti il maltrattamento e l'abuso dell'infanzia, gli stati dissociativi della mente, l'incidenza di stati allucinatori e di tematiche deliranti nell'influenzare pesantemente il rapporto con la realtà, tematiche che, peraltro, l'Autore conosce bene per via del suo lavoro come logopedista presso una struttura psichiatrica.

Sintesi del romanzo (dal risguardo di copertina)
Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...

Wulf Dorn (Germania) è nato nel 1969. Ha studiato lingue e per anni ha lavorato come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. vive con la moglie e il gatto vicino a Ulm, in Germania.

La psichiatra è il suo primo romanzo ed è diventato un successo grazie al passaparola dei lettori.


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