mercoledì 14 maggio 2008

Sono i Comuni a versare un obolo per avere il transito del Giro d'Italia nel proprio territorio

L'amico Giorgio Garello, ultramaratoneta, fitwalker e promoter IUTA per il Piemonte, mi manda questa preziosa precisazione su "La magia del Giro d'Italia e la la trasfigurazione di una città".
Mi trovo d'accordo te praticamente su tutto.
Mi risulta però e questo cambia di molto le cose, che le amministrazioni comunali per avere il GIRO debbano "versare un obolo" particolarmente consistente agli organizzatori....
Di qui, la gestione del soldo che sposta impegno e visione dell'evento con un coinvolgimento che [da parte delle amminitrazioni comunali ospitanti] deve essere totale visto che lo si paga, con vincoli contrattuali che danno sicuramente il via a delle penali se non si rispetta totalmente quanto messo a contratto, e questo accade sia a Trento come a Catania (che sono esempi per dire dalle Alpi alle Piramidi).
C'è poi da sottolineare che la forza organizzativa/logistica del gruppo RCS - Gazzetta dello Sport -(che ho visto lavorare in giro per l'Italia) sembra essere di altissimo livello...
Per quanto riguarda la partecipazione della gente comune, l'esperienza della Maratona di Milano (che ha alle spalle parte dello stesso gruppo) dimostra come il popolo accetta il blocco per il Giro perchè "E' IL GIRO", mentre tutto il resto è limitazione della propria "libertà" di girare in auto per la città, dannandosi a "cercare parcheggio..."

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