giovedì 15 luglio 2010

No sex, please: solo negli orari pattuiti e rispettando il regolamento condominiale


Due interessanti notizie di cronaca portano l'accento sul fatto che un atteggiamento analogo a quello attivato nei confronti dei fumatori tende ad estendersi nei confronti di chi, nel propèrio spazio privato indulge a "normali" rapporti sessuali con il proprio partner. Francamente, mi sembra un'esagerazione che si debba arrivare a tanto. C'è la sensazione che i denuncianti possano essere stati così disturbati dalle attività sessuali dei propri vicini, proprio per il fatto che loro, invece, non facevano sesso con la stessa frequenza o nello stesso modo appassionato.
Si tratta d'un ulteriore indicatore della tendenza in atto di sottoporre i comportamenti privati sempre più invasivamente sottoposti ad un controllo esterno.

Ecco i due episodi riportati online e occasionalmente rimbalzati anche sui mezzi di stampa tradizionali.

Le due storie d'intolleranza si sono concluse nel primo caso con un arresto e con una pena detentiva, mentre - nel secondo - con lo sfratto della coppia, incriminata di aver fatto sesso "selvaggio", dallo stabile dove abitava.

Una donna inglese di 48 anni, Caroline Cartwright, è finita in carcere per aver ignorato un'ordinanza che le imponeva si smetterla di fare eccessivamente rumore durante i rapporti sessuali con il marito.
I suoi vicini a Washington, nel nord est dell'Inghilterra si erano lamentati molte volte con le autorità del fatto che il letto sbattesse rumorosamente contro il muro durante gli amplessi, conditi con urla e gemiti ad alto volume. Il 17 aprile, un giudice aveva emesso un «asbo» (ingiunzione contro i comportamenti antisociali), che le imponeva di non fare rumore in quei momenti per quattro anni, ovunque si trovasse in Inghilterra.
Ma in soli 10 giorni, per ben tre volte Caroline ha turbato i vicini con pratiche rumorosissime insieme al marito Steve nelle prime ore del mattino: la polizia ha constatato la violazione dell'ordinanza e l'ha arrestata. Resterà in cella fino al 5 maggio, poi ci sarà il processo. (Fonte:Il messaggero.it)

Una coppia di venticinquenni di Zwickau, in Germania, è stata sfrattata dall'appartamento nel quale viveva a causa di una vita sessuale troppo rumorosa. I due sotto le coperte sarebbero troppo scatenati, tanto da disturbare l'intero vicinato che, stanco delle grida e dei gemiti, si è rivolto all'amministrazione cittadina. La coppia dovrà lasciare la casa entro metà aprile, ma avrebbe già trovato una nuova sistemazione con le pareti di spessore doppio.
Quando è troppo, è troppo anche a letto. Per i vicini di casa dei due la situazione è diventata ben presto insostenibile. I condomini si sono uniti e hanno chiesto aiuto all'amministrazione cittadina che, dopo aver ricevuto decine di reclami, non ha potuto far altro che intervenire sfrattando i due giovani e i loro due bambini.
"La frequenza e l'esagerato volume delle grida e dei gemiti sono udibili nell'intero edificio e non sono più accettabili" si legge nella motivazione di sfratto. La coppia, assegnataria di un alloggio popolare a Zwickau, in Sassonia, dovrà abbandonare l'appartamento entro metà aprile, ma sembra che la soluzione sia dietro l'angolo. I due avrebbero trovato un nuovo appartamento, ma questa volta con le pareti di spessore doppio. (Fonte: Tgcom)
Evidentemente, l'urlo di Tarzan e i gemiti di Jane, per quanto liberatori possano essere, non sono più bene accetti.
Disturbano la quiete pubblica e la pace condominiale...
Tra le tante cose, anche il sesso nella sfera privata diventa oggetto delle attenzioni e del controllo dei moralisti e di occhiuti ed improvvisati censori, i quali probabilmente non fanno sesso, pur alimentando nella propria mente morbose fantasie sessuali. Chi scopa e trae piacere da ciò, se dovesse sentire dei vicini di casa che fanno sesso in modo piuttosto movimentato, potrebbe al massimo sorridere e, cameratescamente, essere contento per loro.
Il Grande Fratello avanza imperterrito e lo spazio delle libertà individuali si va riducendo sempre di più...
Forse, oggi, per fare sesso tranquillamente, senza doversi preoccupare dei propri gemiti e, quindi, della necessità di tapparsi la bocca per non emettere suono, occorrerebbe trasferirsi su di un'isola deserta oppure sul cocuzzolo d'una montagna.
Oppure, prima di iniziare a fare sesso a casa propria, inserire come sfondo sonoro il suono di un migliaio di vuvuzelas a far da cortina fumogena...

3 commenti:

  1. manco più liberi di scopare!

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  2. si vede che non hai vicini che tutte le notti, alle 3 alle 4 alle 5, ti svegliano con urla lancinanti e francamente esibizionistiche. Alle 6.30 del mattino sono io che mi devo alzare per andare al lavoro... Per non parlare di mia figlia di 3 anni che anche lei si sveglia spaventata e io la devo riaddormentare.
    Il discorso della libertà è bello e come si fa a non sottoscriverlo quando si parla in astratto, come avete fatto in questo caso? Ma anche la mia libertà di dormire è sacrosanta, come è da tutelare lo spazio della mia abitazione, anche da rumori molesti nelle ore notturne.
    Il fatto che il rumore venga da uno stereo, da un coito, da un rave party o da due coglioni che giocano a risiko non deve fare differenza. Non è che perché scopare è più divertente che le molestie che ne derivano agli altri siano maggiormente legittime.

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  3. D'accordissimo con l'ultimo commento.
    Uno scopa quanto vuole, però ci sono dei limiti, soprattutto in un condominio. Altrimenti anche io mi sveglio alle 5 del mattino e incomincio a giocare a tirare palline da tennis contro il muro. Mi diverto, non sono libera di farlo?
    Non sempre chi chiede un pò di silenzio è la tipica zitella stra-religiosa e moralista che per le sue frustrazioni in campo sessuale se la prende con gli altri. Si vive comunque in società, non si è mai liberi del tutto. Se qualcuno volesse essere completamente libero da tutto allora dovrebbe andare a vivere nei boschi irlandesi dove al massimo si potrebbero lamentare dei castori.

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