martedì 7 aprile 2009

"Two lovers", ovvero: storie d'amore al bivio


Quasi in contemporanea a "Il caso dell'infedele Clara" di Faenza che siviluppa il tema della gelosia e della latente omosessualità che vi è sottesa nella dinamica più profonda, è in programmazioone nelle sale cinematografiche "Two lovers" di James Gray, liberamente ispirato a un romanzo breve di Dostoevskij, Le notti bianche, sul tema dell'amore e della scelta.
Leonard (Joaquin Phoenix), avendo alle spalle un'importante delusione amorosa che già lo ha spinto a tentare il suicidio, conosce quasi in contemporanea due diverse donne, da ciascuna delle quali è attratto per motivi diversi.
Una delle due, Sandra (Vinessa Shaw), apparentemente semplice presenta delle profondità insospettate e soprattutto possiede la capacità di reggere l'attesa, il dubbio e l'ambiguità con serenità e fermezza d'animo; l'altra - Michelle (Gwyneth Paltrow) - bella e misteriosa, si appoggia a lui come amico e confidente, per affrontare un momento difficile della sua relazione amorosa.
Mentre si approfondisce il rapporto con Sandra, le richieste di aiuto di Michelle si moltiplicano, coinvolgendo Leonard in una passione idealizzante per seguire la quale è pronto a far tutto.
La delusione, quando arriva, è cocente.
Leonard ha la sensazione d'aver perso tutto, proprio quando aveva pensato di poter seguire l'Amore e di nuovo, come all'inizio del film, è attratto dall'oscurità tenebrosa dell'acqua dell'oceano. che si stende oltre il pontile di Brighton Beach, a Brooklin.
Poi, alla fine, smorzatosi il dolore, comprende che ha già il suo appiglio e non ha più bisogno di cercare altro.
Simbolicamente, il dramma interiore di Leonard si consuma proprio nella notte di Capodanno, in una soglia temporale, che si colloca dunque come una transizione.
"Two lovers" è un film delicato e tormentato assieme sulle passioni amorose "al bivio" e sui modi in cui i destini si intrecciano per poi disciogliersi nuovamente, se soltanto si ha la capacità di decidere e di accettare la fermezza del sentimento piuttosto che inseguire il fuoco e la furia della passione che non garantisce stabilità alcuna.

Il trailer


Ed ecco la trama del romanzo breve di Dostoevskij.

Fedor Michajlovic Dostoevskij
Le Notti Bianche
Il romanzo breve Le notti bianche, pubblicato nel novembre 1848 sulla rivista Otecestvennye zapiski ("Quaderni patriottici"), è incentrato su due soli personaggi, il protagonista e Nasten'ka, che emergono sullo sfondo di una Pietroburgo deserta, irreale, quella delle notti bianche.
È un'ambientazione ben diversa da quella della caotica città gogoliana o della Pietroburgo inquietante e ambigua di altri libri dello stesso Dostoevskij. L'isolatezza della vicenda amplifica maggiormente la solitudine dell'eroe. Tutto inizia e finisce lì, in quel piccolo angolo di Pietroburgo; il tutto è lì, in quella panchina e in quello scorcio di canale.
Il racconto si apre con la descrizione, fatta in prima persona dal protagonista, della città in primavera, quando la natura si riscegliae tutti se ne vanno a riposare nelle loro case di campagna.
Il giovane sognatore, eroe del romanzo, resta da solo in città, senza amici, senza conoscenti, poiché in tanti anni che vive lì non è riuscito a crearsi nessun legame. Gli unici contatti da lui instaurati sono con i palazzi, con le strade di Pietroburgo.
Il suo vivere distaccato dalla realtà, in un mondo etereo, termina quando, su un ponte della città, gli appare Nasten'ka, che diventa per lui l'essenza preziosa dei suoi sogni diurni, della sua illusione e disillusione.
Per la prima volta il protagonista riesce a stringere un rapporto con un altro essere umano, e capisce di aver perso gran parte della sua esistenza fino ad allora, intuisce che fra la sua vita e la realtà esiste un abisso che deve essere riempito. Questa rivelazione è l'inizio di quattro notti di illusioni, di compassione prima e poi di amore, di folle e innegabile amore.
E alla fine tutto crolla, i sogni svaniscono.
L'ultimo episodio si intitola significativamente "Mattino", quasi a significare che la bellezza e il fascino delle notti era ingannevole ed il risveglio è spesso una delusione. Del protagonista non sappiamo niente, nemmeno il nome. I personaggi però appaiono chiari, netti, ben delineati, grazie all'uso dei dialoghi. E proprio in questi si scorgono in secondo piano due figure che rimarranno nell'ombra ma che baleneranno per pochi significativi istanti sulla ribalta: la nonna e l'amante di Nasten'ka.
La nonna concorrerà a rendere miserevole e compassionevole la figura della ragazza all'inizio della trattazione, e sarà un ulteriore colpo al muro eretto dal protagonista attorno a sé. L'amante compare alla fine, quando, in un istante, annienta i sogni di quattro notti dell'eroe del romanzo.
L'amante si contrappone al sognatore-protagonista. Tanto deciso l'uno quanto fragile l'altro; così realista il primo che lascia la ragazza rinviando le nozze con lei per guadagnare il necessario per il loro sostentamento, quanto illuso il secondo che vede cambiata la sua esistenza nell'arco di poche ore. Entrambi, però, sono due figure positive; non sono in competizione, ma parallele a Nasten'ka. Tutti e due la amano e tutti e due sognano la sua felicità.

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