domenica 4 ottobre 2009

Giampilieri: cronaca d'una tragedia annunciata


La recente alluvione in Sicilia e i gravissimi fatti di Giampilieri (tantissimi senza tetto, 21 sinora i morti accertati, ancora una trentina i dispersi, alcune decine di feriti gravi ed un centinaio medicati in Ospedale, oltre a 500 senza tetto) devono fare riflettere.
Qui, una prima alluvione (dimenticata) si era verificata nel 1954.
Una seconda due anni fa (nel 2007, pure dimenticata) sempre negli stessi luoghi ce n'era stata una seconda che aveva arrecato gravi danni ambientali e alle costruzioni, ma fortunatamente nessuna vittima.


Avrebbero dovuto essere in moto dei lavori per rimediare al grave dissesto idro-geologico della zona: progetti fatti, ma lavori mai avviati perchè l'Amministrazione comunale non ha ancora dato le autorizzazioni per l'apertura dei cantieri (scandaloso!).
Dalla magistratura è stata aperta un'inchesta e si parla di disastro colposo.
Ma tutti sembrano sfuggire al peso delle responsabilità: tutti hanno segnalato che qualcosa non andava e nulla è stato fatto. Ciascun rsponsabile sostiene di aver passato le carte a chi di dovere, come sempre accade...
Di chi sono le omissioni allora, di chi le negligenze?
Forse come per tante delle sciagure annunciate che si verificano in Italia non si saprà mai ed i veri responsabili non verranno mai messi alla corda.
Si tenta di dire che i colpevoli sono coloro che hanno costruito abusivamente: è palese dunque il tentativo di scaricare il peso delle responsabilità su singoli cittadini "trasgressori" delle norme.
E' una scapatoia sin troppo facile, perchè si vuole mettere in atto il tentativo di depistaggio dell'attenzioni su tutti coloro che, avendo compiti di pianificazione, controllo, tutela del territorio hanno derogato dai loro compiti.
La verità è che, a monte, c'è una fondamentale incuria amministrativa e una pessima gestione del territorio: incendi dolosi, abbattimento degli alberi, abusivismo edilizio con la costruzione di edifici (che poi vanno regolarmente in sanatoria) che in quei punti non avrebbero mai essere edifificati.
Un tempo vi era una grande "saggezza" nella scelta dei luoghi in cui edificare paesi e città: una saggezza che derivava dall'osservazione dei fenomeni naturali e dalla ricerca di quei luoghi che potessero essere più "sicuri".
Oggi, di questa saggezza antica si è persa la traccia e vi è soltanto l'arroganza di fare qualsiasi cosa si voglia.
Ed è così che, in parte, il territorio va alla deriva e si degrada.

Tutto il marcio si deve far risalire alle Amministrazioni comunali, alla loro insipienza, alla loro latitanza, alla loro negligenza.
Anche a Palermo l'alluvione ha colpito duro, alcune abitazioni ai piedi di Monte Grifone sono state invase da fiumi di fango. Grandi i disagi nella popolazione civile.
L'Amministrazione comunale palermitana s'è distinta per la sua assenza: a quanto pare, il sindaco Cammarata è sempre a Roma, per importanti motivi inerenti con la sua carica.
Ma non compare mai, anche per semplice dovere di presenza, là dove c'è bisogno di lui.
In questo personaggio, sempre sorridente come il Joker dei DC Comics si sintetizza l'atteggiamento dei pubblici amministratori che i cittadini sono costretti a subire.
La differenza tra gli uni e gli altri è che sono questi ultimi a dover sopportare il peso di simili sciagure e a dover piangere i propri morti, mentre all'interno del palazzo dei potenti la vita continua sempre eguale.
C'è da augurarsi che, una volta o l'altra, gli effetti di incuria e negligenza si abbattano pure su di loro e che siano loro a dover patire e a piangere i propri morti o che vengano spazzati via dall'alluvione.

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