domenica 20 febbraio 2011

Sanctum in 3D in barba agli effetti speciali e all'uso degli stunt va presto in debito di aria


Lo spettatore non informato potrebbe andare a vedere Sanctum 3D (disponibile anche nelle sale per una normale visione in 2D) icon l'attesa di trovarsi davanti ad un film di James Cameron (Abyss, Avatar per citare due dei suoi titoli più noti) e soprattutto di riconoscervi le tematiche che a Cameron sono care (la contemplazione della natura, il rispetto per essa, la necessità di apprendere un modo di convivenza con altre specie viventi, alcune delle quali nemmeno siamo in grado di comprendere lontanamente).
In realtà il regista è Alester Grierson e Cameron è soltanto uno dei produttori, oltre ad aver dato un contributo alla sceneggiatura.
La delusione è grande, anche perchè il cast non offre particolari attrattive, in termini di attori di grido e, per necessità di riprese, sopravanzato da un esteso utilizzo degli stunt per le scene più pericolose.
Il film è tutto giocato sull'esibizione della tecnologia applicata alla speleologia estrema, combinata con le tecniche di speleo-subacquea con l'ausilio delle tecniche di immersione più avanzate.
L'azione si svolge in Nuova Guinea e si concentra su di una spedizione speleologia che intende esplorare un'enorme e profondissima cava dolinica che, al suo fondo, si dirama in passaggi intricati, alcuni dei quali pieni d'acqua: la spedizione capeggiata dallo speleologo Frank e supportata dal ricco finanziamento di Carl, si pone l'obiettivo di individuare un passaggio che dalle viscere della terra immetta nel mare aperto, scoprendo nel transito alcune meraviglie nascoste tra cunicoli, cattedrali sotterranee, laghi e gorghi (tutto ciò si presenta come un "santuario", un luogo pieno di divinità immanente, essitito da sempre e che rimarrà indifferente, comunque, al passaggio dell'uomo).
E' una spedizione estrema e la vita degli esploratori è continuamente a rischio, come in tutte le avventure di immersioni ultra-profonde e in condizioni di difficoltà ambientale (il freddo, il buio tipico delle grotte marine o sommerse).
Infatti, in una delle sequenze iniziali del film, la sommozzatrice Judes, compagna di immersioni di Frank, muore a causa di un incidente, mostrando in tutta la sua crudezza una delle regole principe delle immersioni in coppia secondo la quale
occorre lasciare andare il proprio compagno d'immersione per salvare almeno una vita, quando si constata che non può essere più salvato dopo aver fatto tutto il possibile per aiutarlo a dominare il panico e a tirarlo fuori da una situazione difficile.
Una regola spietata, ma funzionale.
La decisione estrema e radicale di Frank (quasi ad inizio film) di allontanare da sé la sua collega di immersioni presa dal panico in una situazione critica di respirazione a due sott’acqua, lascia lo spettatore
, non avvertito e ignaro delle pratiche subacquee, perplesso e sconcertato, apparendo come una scelta crudelissima e disumana. Davvero non ci sarebbe stata altra soluzione?, ci si chiede.
La risposta è no, proprio riferendosi a casi come questo, in cui la ratio ultima si fonda sul principio secondo il quale, in simili situazioni estreme, se non si è capaci di prendere rapidamente una decisione radicale, assumendosene tutte le responsabilità, invece di una vittima sola, ce ne sarebbero due.
Delle possibili declinazioni di un simile principio, dopo la doccia fredda iniziale, lo spettatore se ne renderà conto pienamente in tutto il successivo percorso degli sventurati esploratori (percorso che, peraltro, grazie agli effetti speciali e all'intensa partecipazione degli stunt, sembra essere costruito come un videogioco): ma di nulla si può lamentare chi ha fatto del rischio una pratica consuetudinaria.
Poi, nel prosieguo del film, il diavolo ci mette lo zampino e una tempesta tropicale si abbatte sulla spedizione, un fiume straripa e la grotta al cui fondo si trovano viene rapidamente allagata, sicchè - essendo preclusa la via d'uscita "normale" e considerando che
è utopico pensare all'arrivo di squadre di soccorso - gli esploratori rimasti intrappolati devono tentare di scoprire una via d'uscita alternativa.
Qui la storia perde rapidamente di mordente perchè le situazioni si fanno via via più improbabili, mentre si attivano contrasti e conflitti tra i sopravvissuti che,dagli incidenti e dal confronto con situazioni sempre più estreme sono progressivamente falciati.
Il film stupisce per l'esibizione di ritrovati tecnologici: per esempio, nella ricostruzione stereotassica degli interni della grotta e dei suoi condotti come strumento tecnologico utilizzato dagli esploratori per visualizzare il risultato dei loro rilievi e progressi, mentre la visione in 3D man mano che il film va avanti risulta irrituale, sempre meno significativa e di scarso respiro.
Anche la riflessione sulle motivazioni nel portare avanti simili esplorazioni risulta debole e scontata, assieme alla rappresentazione quasi grottesca di una pratica dell'accettazione della morte, quando il trapasso risulta un evento ormai inevitabile (un tipo di filosofia sconfinante quasi con il culto di una forma di "eutanasia" da sport estremi: quando non ci sono più vie di uscita, ci si lascia andare alla morte oppure la si cerca attivamente).
I conflitti tra i personaggi sfociano nello scontro fisico violento e nel coinvolgimento in azioni avventate e dagli esiti disastrosi, in una situazione delicata in cui la perdita di controllo, il panico e la titubanza possono portare ad esiti letali.
Insomma, il film rimane sostanzialmente debole nel suo svolgimento, benchè le sue premesse avrebbero potuto ricevere un sviluppo ben più interessante. Fallisce anche un suo eventuale aspetto didascalico sulle spedizioni di speleologia subacquea estrema, sul suo significato e sul suo bilancio di vittime e dispersi (speleosub e cultori delle immersioni profonde nel fondo di doline "abissali" - come la Bushman's Hole - i cui corpi non sono stati più recuperati).
Come già detto, la visione in 3D risulta scasamente renumerativa rispetto al costo ben più salato del biglietto e all'onere dei pesanti occhialoni da indossare.
Il consiglio più sincero è che, se proprio lo si vuole vedere, lo si veda nella tradizionale versione 2D, quantomeno più economica!

Nullarbor Cave

Per chiudere, queste considerazioni, uno dei titoli di testa del film recita: "Basato su di una storia vera". Se è così non si tratta di un romanzo che è stato scritto a partire da una storia diaristica o da un reportàge. Pare le cose stiano così: Sanctum 3D si ispira ad un evento realmento accaduto che ha toccato da vicino uno dei produttori.
Nel 1988, il rinomato speleologo di grotte sottomarine, Andrew Wight, è stato a capo di una spedizione nell'inesplorato fondo marino di un nascosto sistema di grotte sotto il Nullarbor Plain, in Australia. Durante il suo viaggio, una tempesta tropicale causò il collasso dell'ingresso di una grotta, intrappolando quindici persone ad un'abissale profondità. Venne organizzata immediatamente una squadra di soccorso con un esito felice, poichè 15 sopravvissero tutti.
Quest'esperienza ha lasciato un segno indelebile nella mente di Wight e gli ha dato l'idea per sviluppare, insieme al suo collega di sempre, James Cameron, un film ispirato a quella grande sfida.
Con lo sceneggiatore John Garvin, Wight ha creato la storia, sottolineando come un legame affettivo (e di reciproca stima) fra un padre monolitico nella sua passione e un figlio dissidente e non pienamente convinto delle scelte del padre (e piuttosto costretto a subirle), si riscopra grazie a una terribile avventura, analizzando la potenza e la fragilità dei legami che nascono quando ci si trova davanti ad una calamità naturale e alla morte.

Immersione nella Nullarbor Cave

Sulle immersioni profonde e la vertigine, si rimanda al seguente link in "Stati della mente": Il profondismo e la vertigine

SCHEDA FILM
Un film di Alister Grierson, con Richard Roxburgh, Rhys Wakefield, Alice Parkinson, Dan Wyllie, Ioan Gruffudd, Christopher Baker, Allison Cratchley, Sean Dennehy
Titolo originale: Sanctum.
Azione, durata 109 min.
USA, Australia 2010. - Eagle Pictures

Uscita venerdì 11 febbraio 2011.

TRAILER

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